Sacha Baron Cohen tornerà giovedì 7 aprile al cinema con Grimsby – Attenti a Quell’Altro, il film, diretto da Louis Leterrier, in cui l’attore interpreta il suo nuovo personaggio: Nobby Butcher, un eterno disoccupato pazzo per il calcio, che si trova costretto a salvare il mondo. A completare il cast sono: Mark Strong, Isla Fisher, Rebel Wilson, Gabourey Sidibe e Penélope Cruz.
Nobby (Sacha Baron Cohen) ha tutto quello che un abitante di Grimsby può desiderare – 9 bambini e una fidanzata che ama moltissimo (Rebel Wilson). Nella sua vita manca solo una cosa: il fratello minore, Sebastian (Mark Strong), da cui è stato separato fin dall’infanzia. Dopo 28 anni di ricerche, finalmente Nobby scopre che vive a Londra – ma non sa che è un killer dell’MI6.
Dopo un incontro disastroso durante il quale involontariamente Nobby rovina la vita di Sebastian e che costringe tutti e due alla fuga, i fratelli scoprono un complotto per distruggere il mondo. Così, per salvare l’umanità, e suo fratello, Nobby deve imbarcarsi in una pericolosa missione e affrontare una radicale trasformazione, quella da adorabile idiota in un raffinato agente segreto.
Sacha Baron Cohen è famoso per aver creato personaggi assolutamente originali, divertenti, e per averli inseriti nelle circostanze più inconsuete possibili. In questo nuovo film, Baron Cohen inventa ancora una volta un personaggio estroso e, come nei suoi film precedenti, si concentra sul renderlo il più realistico possibile: “quando scrivevo per Ali G e Borat e Bruno, tutto doveva essere credibile – spiega – quindi quando lavoriamo ai nostri film, partiamo da questo concetto di base, questa semplice e chiarissima idea: cosa farebbe il personaggio? A volte pensiamo a situazioni o battute divertenti, ma non devono uscire dalla bocca del personaggio. Tutto deve essere autentico e credibile, quindi creiamo attorno a loro un mondo reale”.
Per Grimsby, questo ha significato creare un mondo di spie credibile e serio come in tutti gli altri film d’azione. In sostanza non doveva essere una parodia del genere spionistico: “volevamo creare un vero action-movie, con situazioni pericolose, grandi esplosioni, inseguimenti, sparatorie – e poi mettere un personaggio idiota in mezzo a tutto questo e vedere come cambia il corso del film” spiega Baron Cohen.
Con questa idea in mente, i realizzatori si sono rivolti a Louis Leterrier, uno dei registi di film d’azione più richiesti. Leterrier ha accettato con entusiasmo la proposta di dirigere il film: “ammiro tantissimo Sacha, e quello che amo dei suoi film di Sacha è che vuoi essere il primo a vederlo, ma poi vuoi tornarci con gli amici per goderti la loro reazione”. Per il co-produttore Todd Schulman, “quando Sacha gira un film, non c’è una dose di sfacciataggine, c’è una dose di comicità: è merito della sua ambizione e rappresenta una sfida enorme per chiunque sia coinvolto, perché lui spinge affinché la scena sia più divertente, più grande, migliore”.
In Grimsby, il personaggio originale di Baron Cohen è Nobby che all’inizio sembra essere un poco di buono, ma poi lo conosciamo meglio: “sfrutta quanto possibile lo stato sociale, ha nove bambini e spreme il sistema per ottenere il massimo – spiega l’attore – ma lui ama i suoi bambini e ama la sua ragazza, è un padre fantastico e farebbe di tutto per la sua famiglia che rappresenta tutta la sua vita”. Nobby sente molto la mancanza di suo fratello Sebastian che ventotto anni prima era stato separato da lui e mandato in un collegio, educato e cresciuto per diventare una spia, e si potrebbe pensare che sia un uomo soddisfatto di ciò che ha, invece quando ritrova il fratello scopre finalmente cosa gli mancava.
Sebastian è interpretato da Mark Strong: “conoscevo i film di Sacha, ma per essere sinceri non sapevo cosa avrebbe significato – spiega – il processo è piuttosto insolito e sorprendente e la missione di Sacha è prendere in giro tutto e tutti e creare il massimo disordine ovunque sia possibile”. Ma in questa apparente anarchia, il processo per far scattare la risata è davvero scientifico: “c’è una solida struttura narrativa e gli sceneggiatori sono molto precisi nelle battute che scrivono e nelle parole da pronunciare: se dimentico una parola qui o là, è importante, perché quella parola è un elemento che contribuisce fortemente a far emergere la comicità e deve esserci”.
Baron-Cohen, che ha anche sceneggiato e prodotto la pellicola, ha escogitato tutta una serie di maltrattamenti e punizioni per gli attori: “un certo giorno, Sacha mi ha assalito e mi ha colpito ripetutamente con una bottiglia sulla testa – continua Strong – poi sono stato affogato in una macchina, intrappolato in un minuscolo sacco a pelo; ho dovuto passare un’intera giornata esposto ai venti freddi delle pianure africane; e soprattutto sono stato costretto a passare tre giorni in una casa piccolissima con tutta la famiglia di Nobby: non era Sebastian che sopportava queste cose, ero io”.
Louis Leterrier dice che girare una commedia è una cosa che, dal punto di vista cinematografico, è completamente diversa da tutto quello che aveva fatto in passato: “mettevo parecchie macchine da presa per una scena, passando dall’una all’altra, è stato un modo nuovo di girare per me, ma è questo che bisogna fare quando in scena c’è Sacha Baron Cohen: in questo film è stato come se lui fosse in un flusso di coscienza, non si fermava mai, ha una mente surreale”.
“Qualsiasi cosa Sacha chieda agli altri attori, lui lo fa dieci volte di più. È disposto a tutto per strappare una risata”
Louis Leterrier