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Sasha e il Polo Nord, la grande scoperta di Rémi Chayé

Vincitore del premio del pubblico al Festival di Annecy, è dal 4 maggio al cinema Sasha e il Polo Nord, il film d’animazione franco-danese diretto da Rémi Chayé.


San Pietroburgo, 1882. Sasha, una giovanissima aristocratica russa, sogna il Grande Nord e si strugge per suo nonno Oloukine, un rinomato esploratore dell’Artico che non ha mai fatto ritorno dall’ultima spedizione alla conquista del Polo Nord.

Oloukine ha trasmesso la sua vocazione a Sasha, ma i genitori della ragazza meditano di darla presto in sposa, e hanno già organizzato per lei le nozze. Sasha però si ribella a questo destino e decide di partire alla ricerca di Oloukine, verso il Grande Nord.

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La conquista del Polo Nord via terra è stata piuttosto tardiva (spedizione Plaisted, 1968). Prima ci sono state però numerose spedizioni, tutte senza successo. Per raggiungere il Polo Nord bisogna infatti marciare per oltre un mese sulla banchisa di ghiaccio in condizioni climatiche estreme.

Il film si ispira alle imprese di Fridjov Nansen (10 ottobre 1861- 13 maggio 1930), un esploratore norvegese che ha tentato di approfittare del movimento dei ghiacci artici. Aveva progettato un’imbarcazione il cui scafo non presentava superfici taglienti o piane, e che pertanto poteva essere sospinta dalla pressione dei ghiacci. Questa imbarcazione, approfittando del movimento rotatorio della banchisa, avrebbe dovuto raggiungere il Polo in uno o due anni. La teoria di Nansen si rivelò esatta, ma la sua imbarcazione si arrestò ben al di sotto del Polo.

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La storia è ambientata a San Pietroburgo, una città fondata su una palude, a seguito della decisione dello Zar Pietro il Grande, nel 1703, di installare lì la capitale della Russia. È una delle prime città al mondo progettata con un piano urbanistico. Questo prevedeva, per esempio, che gli immobili non potessero superare una certa altezza, al fine di lasciare sempre visibili i monumenti anche da lontano. I più grandi architetti europei sono venuti a progettare gli edifici che hanno dato luogo al particolarissimo stile di San Pietroburgo. I toni pastello – verde, rosa o giallo – associati al biancore della pietra e alle numerose dorature, rendono San Pietroburgo la cornice ideale per l’infanzia dorata della nostra eroina, Sasha.

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