Dopo l’anteprima materana e dopo un proficuo viaggio per Festival – dallo scorso gennaio fino a Pasqua, è in tour cinematografico (il 7 marzo sarà a Roma e poi a Napoli Milano, Pisa, Potenza Altamura e molti altri capoluoghi in tutta Italia) – Sassiwood, la commedia scritta da Antonio Andrisani e diretta dallo stesso Andrisani con Vito Cea, che mette in scena il rapporto fra Matera e il cinema nel contraddittorio rapporto fra passato e presente, arte e industria, identità e globalizzazione, sviluppo reale e illusioni. In questo panorama di contrasti si sviluppano le esistenze, a tratti grottesche, dei protagonisti del film: tutti legati al mondo o al sogno del cinema, tutti alla ricerca di qualcosa o di se stessi. Fra i protagonisti del film: Giovanni Esposito, Fabrizia Sacchi, Paolo De Vita, Tiziana Schiavarelli, lo stesso Antonio Andrisani, Pasquale Montemurro, Loretta Graziani, Uccio De Santis, Paolo Sassanelli, Pinuccio Sinisi, il grande Flavio Bucci, Umberto Sardella e Totò Onnis.
Il film
Sassiwood, a suo modo, è on the road: tutti i protagonisti di questa commedia corale, infatti, non fanno altro che camminare per tutta la durata del film. Camminano spesso a vuoto, ciascuno a suo modo verso il proprio destino. Tre le storie, parallele e in qualche modo convergenti: ci sono i due materani che devono fare le comparse per un film ma si perdono nella murgia alla ricerca di un set cinematografico. C’è poi il location manager, vedovo e vessato dal proprio superiore, che incontra in una regista americana, a Matera per girare un documentario su Albino Pierro, una poetica figura che gli restituisce un profumo della vita dimenticato. C’è infine proprio quel superiore, direttore della film commission, a sua volta vessato da poteri più forti che finisce per scaricare tutta la frustrazione sul location manager. Su tutto incombe, fra realtà e finzione, l’imminente inizio riprese della mega produzione di James Bond.
Per tutti, in fondo, il vero riscatto potrebbe essere un ritorno alla poesia e all’umanità, un tema sicuramente centrale nella cinematografia di Andrisani e già presente in qualche modo ne Il Vangelo Secondo Mattei.
Interamente girato fra Matera, Tursi e Bari: il film è prodotto da Ario, Miami No Face e Tyche Production e contiene, fra le righe, un delicato omaggio ad Albino Pierro, importante poeta Lucano che fu candidato anche al premio Nobel. Il film è uno sviluppo del fortunato cortometraggio omonimo già vincitore del Globo d’Oro nel 2014.