In perfetto equilibrio fra thriller e provocazione critica, Jordan Peele ha diretto Scappa – Get Out, film – dal 18 maggio al cinema – che ha come protagonista Daniel Kaluuya, affiancato da Allison Williams, Bradley Whitford e Catherine Keener.
La relazione fra Chris Washington (Daniel Kaluuya) e la sua fidanzata, Rose Armitage (Allison Williams), è arrivata al momento chiave di coinvolgere i parenti ed è scattato l’invito per un weekend fuori città con i genitori della ragazza, Missy (Catherine Keener) e Dean (Bradley Whitford).
Nelle prime battute, Chris interpreta il comportamento sin troppo accomodante della famiglia come una reazione nervosa alla relazione interraziale con Rose, ma con l’andare avanti delle ore, una serie di inquietanti scoperte lo conduce a una verità che non avrebbe mai potuto immaginare.
Jordan Peele, qui al suo esordio alla regia, è da sempre appassionato spettatore di film horror ed è un sostenitore convinto che terrore e commedia nascano dalla stessa fonte d’ispirazione e che entrambi siano radicati nella necessità di esplorare l’assurdo nell’essere umano. La forza dei due generi è di essere in grado di toccare le corde più intime, fra problemi e paure, e scatenare una reazione catartica e viscerale come può essere una bella risata o una paura improvvisa. Riassumendo si tratta di emozioni che sono molto più simili di quanto si possa credere.
Abituato a far emergere l’assurdo dalla cruda realtà, quando ha iniziato a scrivere la sceneggiatura Peele ha definito le premesse di un film che avrebbe dovuto essere allo stesso modo inquietante quanto capace di fornire una critica sociale. Il risultato è stato Scappa – Get Out, un provocatorio thriller che combina ironia, satira e horror, senza aver timore di toccare il tema dello stato attuale delle relazioni razziali in America. “L’idea è emersa dal mio bisogno di realizzare qualcosa nel campo del thriller e dell’horror con un approccio molto personale – spiega il regista – questo film riesce poi a raccontare alcune mie paure reali e questioni che mi sono trovato ad affrontare nel passato”.
L’autore ammette di aver giocato con piacere con le aspettative del pubblico al punto di trascinarli a una fine totalmente inattesa: “buona parte delle premesse del film nascono dall’idea di una ragazza bianca che porta a casa dai genitori un fidanzato nero, senza pensare a tutte le conseguenze sociali di questa scelta – afferma Peele – è convinta che la sua famiglia sarà totalmente a suo agio. In effetti all’inizio appaiono così, ma emergono alcuni aspetti più sottili che rivelano una dimensione molto più sinistra”.
Scappa – Get Out stuzzica il pubblico con una provocazione che rappresenta qualcosa di più del semplice intrattenimento. “Questo film lavora su molti aspetti – continua Peele – in particolare analizza il modo in cui l’America si confronta con il tema della razza e con il concetto del razzismo: è un demone americano. È anche un film sul tema della negligenza e sul modo in cui spesso gli uomini assistono alle atrocità senza muovere un dito”.
Per l’uomo che ha creato questa storia le speranze si racchiudono nella possibilità che il pubblico apprezzi il film nel suo complesso. Conclude Peele: “questo film deve essere un’esperienza rumorosa, divertente, paurosa e provocatoria, in cui il pubblico riesce anche a ridere. Non mi dispiace se in tutto ciò possa anche arrivare un dibattito sul tema della razza…”.