L’impossibile e tragica storia d’amore tra una giovane ebrea prigioniera ad Auschwitz, e un ufficiale austriaco delle SS. Nel giorno della Giornata della Memoria arriva sulle principali piattaforme Tvod Se Questo è Amore, il documentario diretto da Maya Sarfaty e distribuito da Wanted Cinema con il patrocinio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI).
Il film
Se Questo è Amore ricostruisce la tragica storia d’amore tra una prigioniera e il suo carceriere nazista. Nel fiore dei suoi anni, Helena Citron viene portata ad Auschwitz, dove trova un’inaspettata consolazione sotto la protezione di Franz Wunsch, un ufficiale delle SS di alto rango che si innamora di lei e della sua magnetica voce. Nonostante il rischio di essere scoperti e giustiziati, portano avanti quella relazione proibita fino alla fine della guerra. Trent’anni dopo, Helena riceve una lettera dalla moglie di Wunsch, che le chiede di “restituire il favore”: testimoniare a nome di suo marito. Di fronte a questa decisione impossibile, Helena dovrà scegliere. Aiuterà l’uomo che ha distrutto così tante vite, salvando però la sua e quella dei suoi cari?
Il fotomontaggio multistrato
Il documentario ricostruisce l’accaduto attraverso una serie di testimonianze dirette e una tecnica che utilizza foto storiche e immagini d’archivio di quei momenti: il fotomontaggio multistrato, mai utilizzato per mettere in scena eventi drammatici. Attraverso questo procedimento viene così mescolato l’aspetto realistico con l’illustrazione per creare un effetto 3D che riporti gli eventi su una prospettiva contemporanea.
Maya Sarfaty racconta…
“Quello che inizialmente mi ha spinta a raccontare questa storia è stata la coesistenza tra bene e male: Franz era un mostro sadico, ma anche un gentiluomo capace di amare e di provare compassione. Helena non incarnava la classica immagine della vittima innocente, era una donna forte, con incredibili capacità di sopravvivenza che è riuscita ad amare il suo aguzzino e persino a perdonargli le terribili azioni commesse, considerato il fatto di aver aiutato lei e sua sorella a salvarsi. Per come la vedo io, l’aspetto più importante di questo film è la percezione della polarizzazione tra bene e male, soprattutto per il momento storico che stiamo vivendo. Questo è ciò che rende la storia tanto importante da dover essere raccontata. Il film solleva inevitabilmente questioni etiche che riguardano i protagonisti del passato. Si sforza di sospendere il giudizio offrendo una visione umana della loro vita durante quel terribile periodo nel campo di concentramento e degli sforzi che avrebbero dovuto compiere in seguito per tornare a vivere”.