A pochi giorni da Natale, oggi vogliamo celebrare il 70° anniversario dell’uscita al cinema di un grande classico natalizio, Miracolo Della 34ª Strada (Miracle on 34th Street), pellicola tratta dal racconto di Valentine Davies e diretta nel 1947 da George Seaton. Un film (in seguito ricolorato per la versione Dvd) che l’anno successivo si aggiudicò ben tre premi Oscar: per il Miglior Attore Non Protagonista a Edmund Gwenn, per il Miglior Soggetto a Valentine Davies e per la Migliore Sceneggiatura Non Originale a George Seaton. Nel 1994 fu realizzato Miracolo Nella 34ª Strada il remake diretto da Les Mayfield con Richard Attenborough.
Il Babbo Natale che inaugura i festeggiamenti natalizi dei grandi magazzini Macy’s a New York – all’angolo tra la 7ma e la 34ma Strada – è ubriaco, e così viene sostituito in tutta fretta, su idea della dinamica direttrice del marketing, Doris Walker (Maureen O’Hara), da Kris Kringle (Edmund Gwenn), un anziano signore che già aveva rimbrottato aspramente l’uomo per la sua condotta scandalosa, e sembra (e sostiene personalmente di essere) l’autentico Babbo Natale.
Dopo la trionfale parata con slitta e renne, Kringle intrattiene i bimbi da Macy’s, e talora indirizza i loro genitori in ristrettezze finanziarie dove possono comprare a prezzi inferiori, cosa che dapprima sconcerta Doris, che poi ha l’idea, su consiglio dell’amico Fred Gailey (John Payne), avvocato, innamorato segretamente di lei, di sfruttare la cosa come campagna pubblicitaria con enorme successo.
Anche la figlioletta di Doris, Susan (Natalie Wood), è conquistata da Kris, che le promette per Natale una nuova casa, un papà ed un fratellino. Il rivale di Macy, Lamberg, è furente, e incarica i suoi promoter Jack Duff e Alberta Leonard, di ingaggiare Kringle. Al suo rifiuto, decidono di rovinarlo. Corrompono Tony perché provochi Kringle, che accusato addirittura di molestie ai bambini si avventa per colpirlo e viene arrestato. Scagionato dall’accusa di percosse, resta in una clinica perché sostiene di essere babbo Natale in persona.
Il pubblico ministero Ed Collins, amico di Lamberg, nonché del giudice, briga per ottenere l’interdizione dell’uomo, ma Brian, che ha invano donato un anello di fidanzamento a Dorey, assume la difesa di Kringle, e provocando un processo, con abili cavilli riesce a far emettere una sentenza a favore. Prima di scomparire, Kringle combina un incontro notturno e un matrimonio tra Dorey e Brian; fa regalare loro dalla ditta una nuova casa come premio per l’incremento delle vendite, e Susan potrà sicuramente, magari dopo nove mesi, avere anche l’ultima parte del regalo promessole da Babbo Natale: un fratellino.
Adatto sia per bambini che per adulti, scritto con garbo e brio, Miracolo Della 34ª Strada è una bellissima commedia fantastica alla Frank Capra (l’anno scorso festeggiammo i 70 anni de La Vita è Meravigliosa, che uscì nel 1946). Per Morandini, gli è addirittura superiore: “forse il migliore film natalizio nella storia di Hollywood – scrisse il critico – per la sapiente miscela di sentimento e umorismo; l’esaltazione della fantasia e della buona volontà si accompagna a soffici, ma precise, notazioni satiriche sull’ideologia americana del successo, del dollaro, del carrierismo, del consumismo, di un pragmatismo che appiattisce e deprime la vita e i rapporti sociali”.
Eppure, proprio come per il film di Capra, ci troviamo di fronte ad un meraviglioso concetto: a Natale, tutto è possibile.