Domani pomeriggio, selezionato nella categoria Orizzonti della Mostra del cinema di Venezia, verrà proiettato Man Down, il sesto lungometraggio (in sei anni!) di Dito Montiel con protagonisti Shia LaBeouf, Kate Mara, Jai Courtney, Clifton Collins e Gary Oldman.
In un’America post-apocalittica, il Marine Gabriel Drummer (Shia LaBeouf) cerca disperatamente di ritrovare il figlio Jonathan (Charlie Shotwell) e la moglie Natalie (Kate Mara), di cui ha perso le tracce. Lo accompagna il suo miglior amico, Devin Roberts (Jai Courtney), un Marine dalla scorza dura e il grilletto facile.
I due s’imbattono in Charles (Clifton Collins), un sopravvissuto che possiede informazioni cruciali sul luogo in cui si trova la famiglia di Gabriel. In un viaggio a ritroso nel tempo, il film ricostruisce il puzzle dell’esistenza di Gabriel e le origini di un’America sconvolta dalla guerra.
Dopo Guida per Riconoscere i Tuoi Santi, Dito Montiel e Shia LaBeouf sono tornati a lavorare insieme in questo Man Down, film che affronta temi delicati, raccontando la storia di un uomo che lotta per difendere la sua famiglia in un mondo devastato.
“L’orrore della guerra è un argomento complesso e molto dibattuto – spiega Montiel – con questo film volevo farlo uscire dai notiziari tv, dai mondi lontani a cui siamo abituati ad associarlo, e portarlo a casa nostra, nel modo più realistico possibile. Come dice il personaggio di Robert nel film: “La guerra torna a casa””.
Quello di Montiel è un film indipendente in tutti i sensi: 24 giorni di riprese, pochi produttori che hanno lavorato senza risparmiarsi, e una macchina da presa che andava in giro filmando tutto quello che trovava. Il regista ha sottolineato: “anche se lo scenario è quello di un mondo post-apocalittico, Man Down racconta prima di tutto una vicenda intima e umana”.
“Man Down è un film “sporco”, realistico e autentico: è così che lo volevo, e che mi piace”
Dito Montiel