Tre uomini e una donna. Un quartetto di medici tanto abili in sala operatoria – visto che persino il Papa si affida alle loro cure – quanto inaffidabili, fragili e maldestri nella vita privata. Sono i protagonisti di Si Vive Una Volta Sola, il 27° nuovo film di Carlo Verdone – dal 13 maggio in esclusiva su Amazon Prime Video – che il regista romano ha anche sceneggiato da Verdone con Giovanni Veronesi e Pasquale Plastino e che ha interamente girato in Puglia. Insieme a lui ci sono Anna Foglietta, Rocco Papaleo e Max Tortora.
Il film
Il Professor Umberto Gastaldi (Carlo Verdone) guida una formidabile équipe medica composta dalla strumentista Lucia Santilli (Anna Foglietta), dall’anestesista Amedeo Lasalandra (Rocco Papaleo) e dal suo assistente Corrado Pezzella (Max Tortora): un team di eccellenti professionisti della medicina ma anche e soprattutto un gruppo di insospettabili e implacabili maestri della beffa, sorprendenti nel gioco di squadra e insuperabili nel partorire scherzi spietati, specialmente se la vittima di turno è il loro amico Amedeo.
Ma la vita è piena di sorprese e durante uno sconclusionato viaggio on the road verso i mari del Sud d’Italia – fra incontri surreali, stupefacenti rivelazioni ed esilaranti avventure – i quattro amici inciamperanno in un’esperienza che non dimenticheranno mai, un colpo di scena che potrebbe cambiare per sempre le loro vite. Perché tutto può succedere se sotto un camice bianco, dietro uno stetoscopio, batte un cuore da adolescente. Si Vive Una Volta Sola è una beffarda radiografia dei nostri tempi del regista romano che ancora una volta ci regala uno spaccato del presente attraverso il suo sguardo acuto, dissacrante e sempre originale.
Carlo Verdone racconta…
“Per girare questo film, per una volta, ho lasciato Roma. lasciato Roma. Ho girato la quasi totalità dei miei film nella mia città, ne conosco ormai tutte le sfumature e il successo dei miei film è dovuto anche alla sua materna presenza. Ma nello stesso tempo è un rapporto che ha bisogno di tanto in tanto di pause per essere rivitalizzato, per evitare l’usura e la stanchezza, come succede con le cose che si amano di più. Si Vive Una Volta Sola rappresenta per me una piacevole novità. Nei miei ultimi film, infatti, le storie erano perlopiù incentrate su rapporti a due e quindi avevo voglia di tornare a un racconto con una dinamica più collettiva e corale, ad una vicenda in cui al centro ci fosse un gruppo di persone, con le loro fragilità e le loro contraddizioni“.