Scritto e diretto da Rohena Gera, giovedì 20 giugno arriva al cinema Sir – Cenerentola a Mumbai, una favola sentimentale ambientata in India con protagonisti Tillotama Shome e Vivek Gomber.
Il film
Ratna (Tillotama Shome) lavora come domestica per Ashwin (Vivek Gomber), erede di una ricca famiglia di Mumbai. Lui possiede tutto, ma è disilluso sul futuro; lei invece non possiede nulla ma è piena di speranza e lotta per i suoi sogni. I loro due mondi così distanti si avvicineranno, facendo emergere sentimenti inaspettati ma le barriere tra di loro sembrano insormontabili.
Rohena Gera
Eccovi un estratto dell’intervista rilasciata dalla regista Rohena Gera.
Come è nato il film Sir Cenerentola a Mumbai e perché ha voluto raccontare questa storia d’amore?
Ho lottato contro le differenze di classe che esistono in india durante tutta la mia vita. Quando ero piccola ho vissuto in India. Viveva con noi una donna con cui siamo cresciuti che aiutava in casa, che si prendeva cura di me a cui eravamo molto affezionati, ma vigeva una chiara segregazione. Spesso avevo problemi con queste dinamiche anche da bambina non riuscivo a capirne il senso. Poi sono arrivata in America per proseguire i miei studi, quando ero a Stanford parlavano di ideologie e filosofia, ma quando tornavo a casa era tutto uguale a prima che partissi. Era molto difficile partire e ritornare in India, per quanto tu possa desiderare di cambiare le cose non puoi cambiarle in una notte. Non smettevo mai di chiedermi, cosa posso fare?
Perché ha deciso di raccontare questa storia come una storia d’amore?
Ho iniziato pensando a come ami quelli che tu scegli d’amare. Dopo è arrivata l’idea di affrontare l’argomento su cui io stavo riflettendo da tempo, la divisione in caste in India e di parlarne attraverso una storia d’amore. Ho voluto analizzare non solo il modo che ognuno di noi ha di amare ma anche come ci concediamo il permesso di amare. Non volevo parlare di questo argomento in modo moralista, o facendo credere di avere tutte le risposte e dicendo alle persone cosa pensare, e certamente non ho voluto ritrarre la protagonista come una vittima. La storia d’amore mi ha permesso di esplorare la possibilità di superare la divisione in classi.
Ha menzionato spesso il fatto che avrebbe sempre desiderato raccontare una storia d’amore, cosa l’ha ispirata nel dare forma alla sua storia in Sir Cenerentola a Mumbai?
La più grande fonte di ispirazione per me è il capolavoro di Wong Kar-Wai, In the Mood for Love. È un film meraviglioso costruito attraverso i percorsi di due persone, che condividono un sentimento ma che non possono viverlo pienamente. Ho voluto rendere omaggio al film di Wong Kar-Wai in alcuni brevi momenti del film, quando i due protagonisti attraversano il lungo corridoio vuoto e quello spazio contiene allo stesso tempo sia l’idea di separazione che di unione.
Pensi che una storia come questa possa esistere all’interno dei confini della società cosmopolita indiana?
Devo ammettere che una relazione come questa, accettata pubblicamente, è difficile che possa esistere perché i vincoli sociali sono ancora molto forti. Se qualcuno ammettesse di vivere una relazione simile sarebbe ostracizzato. Penso che l’unica soluzione sarebbe andar via dal paese. In un altro paese potranno essere semplicemente due adulti che hanno culture e linguaggi differenti. Bisogna sempre tenere presente che anche se loro sono entrambi indiani hanno due backgrounds culturali – modi di vestire, di mangiare, molto differenti. Penso che una coppia debba stare lontano dalle proprie famiglie di origine se vuole che la loro storia funzioni.