Tra due giorni lo vedremo al cinema con la commedia Gigolò per Caso, di John Turturro. Vi stiamo parlando di Woody Allen che in questa occasione torna a vestire solamente i panni dell’attore. Nei suoi oltre 60 film, non è infatti la prima volta che l’autore e regista si mette a disposizione di un collega. Abbiamo così deciso di passare in rassegna tutti quei film in cui il genio occhialuto è stato diretto. Si tratta di una filmografia piuttosto bizzarra ma per nostra fortuna ristretta: i suoi lavori da regista sono decisamente superiori. Tuttavia il prossimo film in uscita sembra promettere bene, anche perché Woody, irrefrenabile, ci ha messo del suo per migliorare il copione che Turturro gli ha presentato inizialmente.
L’incontro di Woody Allen con il grande schermo è datato 1965. Il suo esordio cinematografico è Ciao Pussycat di cui è attore, autore e sceneggiatore. La regia fu però affidata a Clive Donner. Il film è divertente ben riuscito, una farsa erotica nei ruggenti anni ’60. Oggi è diventato un cult.
Due anni più tardi, nel 1967, Allen è tra gli interpreti di James Bond 007 – Casino Royale, diretto dai registi John Huston, Val Guest, Ken Hughes, Joseph McGrath e Robert Parrish. Dall’omonimo romanzo di Ian Fleming, la storia è ricca di avventure tragicomiche.
Ed eccoci arrivati in quello che forse è il suo migliore solo da attore: Provaci Ancora, Sam, 1972. Un film tratto dalla commedia scritta nel 1969 dallo stesso Allen (in teatro fu un successo: 453 repliche!) che però sul set si lascia dirigere da Herbert Ross. Esilarante e ricco di citazioni, la principale quella di Humphrey Bogart e Casablanca. Il titolo nasce proprio da quel film nella sequenza in cui Ingrid Bergman si rivolge al pianista nero: “Play It Again, Sam” (“suonala ancora Sam”). Il personaggio sfigato con le donne, interpretato da Woody Allen, nella versione originale si chiama Allan Felix. In Italia fu ribattezzato Sam in modo tale da far capire l’allusione.
Nel 1976 lo troviamo ne Il Prestanome di Martin Ritt. Il film rievoca gli anni del maccartismo e la “caccia alle streghe” (comuniste) tra gli anni ’40 e ’50. La comicità di Woody in chiave drammatica è il punto di forza della pellicola.
Dopo oltre un decennio arriva il King Lear di Jean Luc Godard in cui Allen partecipa con una breve apparizione, nella parte del montatore Alien.
Il ritorno alla commedia arriva nel 1991 con Storie di Amori e Infedeltà, diretto da Paul Mazursky. Woody torna protagonista insieme a Bette Midler. Una coppia che scoppia e che si ritrova più volte, in un divertente susseguirsi di situazioni.
Nel 1995 partecipa nel film per la tv Ragazzi Irresistibili, per la regia di John Edman (fu diretta al cinema nel 1975 proprio da Herbert Ross). Per Allen non proprio la sua partecipazione più memorabile.
Nel 1998 dopo aver partecipato come doppiatore nel cartone animato Z la Formica (di Eric Darnell e Tim Johnson), lo troviamo solo per una rapida apparizione comica in Gli Imbroglioni di Stanley Tucci, un film ambientato negli anni ’30 della Depressione.
Arriva il nuovo millennio. Nel 2000 lo troviamo nel grottesco Ho Solo Fatto a Pezzi Mia Moglie di Alfonso Arau. Woody Allen, nella parte di un mago maldestro, fa bande à part, mettendoci del suo nei dialoghi.
Qualche mese dopo, sempre nel 2000, lo troviamo in un cameo (non accreditato) di Una Spia per Caso di Douglas McGrath e Peter Askin. Si tratta del remake del suo Il Dittatore dello Stato Libero di Bananas. Nel cast era presente invece John Turturro.
Arriviamo così al suo ultimo cameo, nel 2012, nel film a lui dedicato Paris-Manhattan di Sophie Lellouche. Woody Allen rappresenta l’idolo e il punto di riferimento della protagonista. Alla fine, appare lui, nei panni di se stesso.
Adesso non ci resta che aspettare il suo prossimo film da regista, per tenere la sua media invidiabile di un film all’anno, entro questo 2014.