Esce domani al cinema Ciò Che Le Nuvole Non Dicono di Marco Recalchi, un road movie costruito attorno alla storia di un sedicenne pieno di tutti i più classici dubbi adolescenziali, che, alla ricerca delle proprie origini, compie un lungo viaggio attraverso l’America e l’Europa. Un viaggio pieno di incontri, fra personaggi reali ed interiori, ma soprattutto un viaggio intimo e profondo sulla via della maturità.
Antony (Lorenzo Cassol, foto copertina) ha 16 anni e vive in California con lo zio. All’età di un anno ha perso i giovanissimi genitori in un incidente stradale. Non sa nulla di loro se non solo che erano appena diciottenni quando si sono conosciuti in un viaggio in Europa e subito lo hanno concepito. Antony vuole scoprire dove si siano incontrati per interpretare il proprio passato.
Non ha nessun ricordo di mamma e papà se non un’icona acquistata proprio dove si sono conosciuti. Seguirà gli indizi che questo vecchio dipinto racchiude per scoprire le proprie origini e per capire se la sua nascita sia stata un peso per la giovane coppia oppure un gesto d’amore. Un lungo viaggio che lo porterà ad attraversare l’America e l’Europa tra mille difficoltà.
In Ciò Che Le Nuvole Non Dicono, il protagonista Antony si sente perso in un viaggio così ampio e così lontano dalla casa in cui è cresciuto. Spesso si chiede se ce la farà o se si perderà in questo sconfinato mondo visto che viaggia senza meta. La figura del subconscio (interpretato dal giovane Leonardo Mason) è fondamentale nello svolgersi della storia. Antony, spesso in crisi, discute con il proprio subconscio per capire quale sia la strada migliore da percorrere. È un ragazzo dal forte carattere che segue istinto e ragione.
In questo grande viaggio Antony incontra molte persone che lo aiuteranno e lui aiuterà loro senza però intrecciare in modo permanente o incisivo il loro destino. Sono incontri fugaci o perlomeno così sembrano: la realtà è che Recalchi ha scelto volutamente di sfuggire al banale e di evitare di scivolare nel romanticismo di personaggi stereotipati e di sentimentalismi di facciata.
Il finale del film è triplo e vuole inizialmente lasciare l’amaro in bocca al pubblico per poi fare un passo indietro regalando ciò che lo spettatore vuole: sapere cosa i genitori hanno scritto sul libro che Antony troverà al termine del viaggio.