Se siete amanti del brivido avrete sicuramente piacere a scoprire storie di morti che tornano e fantasmi senza pace. Stiamo parlando di Paranormal Stories il film prodotto da Gabriele Albanesi che arriverà stasera al cinema distribuito da Explorer Entertainment in collaborazione con One 7 Movies.
Un film a episodi, cupo e inquietante, che rilancia il genere della ghost-story attraverso il tradizionale impianto del Creepshow. A dirigere le storie, sei giovani registi che dirigono un cast che conta di alcuni tra i più talentuosi attori del panorama nazionale, tra cui Primo Reggiani, Daniele De Angelis, Laura Gigante, Tania Bambaci e il piccolo Lorenzo D’agata.
Cinque storie indipendenti che declinano in stile moderno le tipiche paure sull’universo del paranormale. Fantasmi, apparizioni spiritiche e moleste presenze si intrecciano all’interno di contesti sempre differenti, che vanno da quelli più canonici legati al mondo dei medium, alle inquietanti ombre che risorgono dal passato, il tutto tenuto insieme da un episodio-cornice firmato da Gabriele Albanesi. Paranormal Stories riporta la ghost-story alla sua piena potenza filmica, per sfruttarne a pieno le oscure pieghe narrative e le vibrazioni emotive di tensione e terrore.
Abbiamo visto in anteprima il film e ora ve ne diamo un piccolo assaggio attraverso una breve descrizione delle storie.
17 Novembre – di Tommaso Agnese con Maurizio Tesei, Carola Clavarino, Paolo Perinelli, Davide Maria Marucci
Nel primo episodio, cupo e freddo come l’incalzante inverno (Novembre, è il mese dei morti), protagonista è Manuel che si reca nel casolare di famiglia insieme ai suoi amici Riccardo e Sofia per mettere ordine dopo la morte del padre, un famoso scrittore. Durante le pulizie i ragazzi ritrovano uno strano taccuino dell’uomo scomparso e scopriranno un’atroce verità che trasformerà la loro notte in un incubo. Il tema dello scrittore isolato che cede alla follia (Stephen King docet) si affianca anche a certi sdoppiamenti di personalità legati alla cronaca. Visione e realtà si confondono nel buio.
Offline – di Andrea Gagliardi con Daniele De Angelis, Primo Reggiani
La seconda storia comincia con Pietro, un ragazzo di vent’anni solo davanti al computer, che riceve un messaggio sulla chat dal suo amico Giovanni. Pietro vede in pochi minuti il suo universo rassicurante andare in frantumi per lasciare posto all’incubo: perché Giovanni, in realtà, è morto suicida appena il giorno prima. E’ solo uno scherzo di cattivo gusto? Un episodio per certi versi simbolico questo: la morte dell’amicizia in questi tempi di web e social in cui si comunica solo dalle proprie camerette. Il virtuale ci sta lentamente uccidendo o portando al suicidio, la vita vera è fuori dal computer.
La Medium – di Roberto Palma con Anna Maria Teresa Ricci, Claudia Fratarcangeli
Il terzo episodio è incentrato su Ursula, una donna di cinquant’anni che sbarca il lunario spacciandosi come medium in grado di comunicare con le anime dei cari estinti. La figlia Francesca convive a malincuore con questa triste realtà familiare e dopo l’ennesima messinscena della madre decide di andarsene. Al suo posto arrivano però le anime delle persone evocate a far visita a Ursula. Nemmeno qui manca il simbolico: Ursula sembra incarnare appieno tutti coloro che mangiano sui morti e sulle tragedie altrui (i media?). Con riferimenti sottesi ai furfanti di questi tempi (beccati da Striscia o Le Iene). Il cattivo esempio della maestra tv viene qui punito puntualmente.
Fiaba di un Mostro – di Stefano Prolli con Jonathan Coppola, Giulia Moscatelli, Santa De Santis, Alessandro D’Ambrosi
Forse la storia più ricca di temi, una fiaba ambientata in un piccolo paesino del Lazio 1984. C’era una volta Celeste, un bambino di dieci anni affetto da una grave malattia: il suo cuore era talmente debole che se solo si fosse messo a correre, sarebbe morto. Tutti gli altri bambini del paese lo additavano come un mostro e si prendevano gioco di lui. Fino a quando, un giorno, Celeste non cominciò a ricevere le attenzioni di Gioia, una bambina amica… con conseguenze tragicamente fatali per tutti. Genitori che litigano, figli abbandonati, episodi di bullismo e di violenza sulle (giovanissime) donne: trent’anni dopo sembra tutto uguale.
Urla in Collina – di Omar Protani & Marco Farina con Laura Gigante, Chiara Brunamonti, Guja Quaranta, Alessandro Talone
L’ultimo episodio è quello, visivamente, più paranormal di tutti, con inquadrature in soggettiva fatte dalla telecamera. Un gruppo di tre ragazze sbandate, di ritorno da una vacanza, investe accidentalmente un passante lungo la strada, ma decide di non fermarsi. Arrivate al motel, le ragazze si preparano per andare a dormire mentre una di loro continua a filmare tutto con la videocamera. Il fantasma del passante tornerà per reclamare la sua vendetta. Fortemente americano per la trama e lo stile, Urla in Collina tecnicamente non sfigura affatto nel confronto: anche l’Italia riesce a dire la sua.
Prologo ed Epilogo – di Gabriele Albanesi con Lorenzo D’agata, Tania Bambaci, Virginia Bellagamba
Il prologo e l’epilogo sono firmati da Gabriele Albanesi. Un bambino, rimasto solo in casa nella sua cameretta dopo che la mamma e la sorellina escono per andare in teatro, decide di guardare proprio Paranormal Stories sul suo pc. Quando il film finisce, spaventosi fenomeni paranormali si manifestano intorno a lui. Una vera chicca, con una forte nostalgia verso gli horror anni ’80. Il bambino, emblema di questi tempi (un po’ trascurato e con possibilità di accesso via web verso tutti i contenuti possibili), esprime l’eterna lotta tra la voglia di crescere e quella di restare piccoli, protetti dalla famiglia.
In fondo sono le paure che si provano quando si è fanciulli quelle che restano impresse in noi per sempre. Non buttate mai via i pupazzi che vi spaventavano in giovinezza: vi susciteranno le stesse emozioni di un tempo, sempre uguali e incancellabili.
Giacomo Aricò