Arriverà nei cinema italiani solo per una settimana, dal 23 al 29 giugno, Studio 666, l’horror comedy basata su una storia di Dave Grohl, con la sceneggiatura di Jeff Buhler e Rebecca Hughes, la regia di BJ McDonnell ed il tema musicale principale scritto dal regista cult dell’horror John Carpenter.
Il film
In Studio 666, per registrare il tanto atteso decimo album, la leggendaria rock band dei Foo Fighters si trasferisce a Encino, in California, in una villa intrisa della macabra storia del rock and roll. Qui infatti, decenni prima, un rocker posseduto dal demonio si è spinto troppo oltre, entrando in contatto con forze oscure. Una volta giunto in quella casa, anche Dave Grohl si trova alle prese con il blocco dello scrittore e con forze soprannaturali che minacciano il completamento del disco e la stessa esistenza della band… e così, tutti i Foo Fighters – il bassista Nate Mendel, il chitarrista Pat Smear, il compianto batterista Taylor Hawkins, il chitarrista solista Chris Shiflett e il tastierista Rami Jaffee – cercheranno di fermare l’oscura maledizione che si sta abbattendo su Dave e su di loro.
La band, con 12 Grammy all’attivo, si trova in questa difficile situazione perché deve un disco al direttore della sua etichetta, Jeremy Shill (interpretato da Jeff Garlin), che è stufo di sentire che il nuovo album è “nelle loro teste” (anche se non così tanto nella testa di Rami). Shill li sistema in una casa con un’acustica eccezionale a Encino, nella San Fernando Valley di Los Angeles. La band vuole un posto in cui sentirsi come “quando gli Zeppelin andarono al castello con il Diavolo, i maghi e i draghi”, ma Shill non dice loro che la casa abbandonata da tempo nel 1993 è stata teatro di una furia distruttiva che ha portato alla morte della band “Dream Widow”. La canzone malvagia che cerca di emergere ha già mandato un musicista all’Inferno, i prossimi saranno i Foo Fighters?
L’innovativo regista BJ McDonnell era la persona ideale per mettere tutto insieme: l’umorismo e l’energia sconclusionata dei Foos, il loro stile meta e il genere horror che McDonnell e la band amano particolarmente. L’idea iniziale di Dave Grohl, trasformata in una sceneggiatura da Jeff Buhler e Rebecca Hughes, si è così trasformata in un ritorno al passato fresco ma retrò, potenziato dal ‘rockstar-power’ dei Foo Fighters e dalle personalità distinte dei membri della band. “Volevamo tutti mantenere il film nello stile e nella vena dei video musicali dei Foo Fighters, benché realtà si tratti di un film di una band misto a horror – ha spiegato McDonnell – volevo assolutamente fare di questo un vero ‘film sulla band’. I fan dei Foo Fighters con questo film potranno scoprire chi sono veramente i ragazzi, li abbiamo lasciati fare liberamente e interpretare se stessi in una storia totalmente folle e piena di sangue“.