Dal 22 giugno al 4 luglio il Teatro Argentina svuota la platea per accogliere Sun & Sea con tutti gli spettatori nei palchi, che potranno osservare la sinfonia universale di un coro di 13 bagnanti, sdraiati su una spiaggia di sabbia vista dall’alto – come in un’opera d’arte – nell’installazione performativa firmata dalle artiste lituane Lina Lapelyte, Vaiva Grainyte e Rugile Barzdziukaite e curata da Lucia Pietroiusti nel suo unico allestimento italiano. Occasione di approfondimento sull’ispirazione, la costruzione e le tematiche sarà l’appuntamento con la regista e la compositrice creatrici dell’opera, che mercoledì 23 giugno (ore 12) dialogheranno con Pietroiusti, moderatrice e traduttrice dell’incontro.
Come già in occasione dell’Edipo re di Mario Martone e della Carmen di Peter Brook, la storica sala dell’Argentina rimodella il suo spazio invitando gli spettatori a osservare dalla inusuale prospettiva dall’alto le azioni che si svolgono al centro dello spazio, in platea. Il teatro rivela ancora una volta la sua infinita capacità di assorbire le più vive istanze contemporanee, disvelandosi al pubblico secondo modalità trasformative sempre rinnovate e accogliendo ora la struggente, immersiva e provocatoria opera-performance Leone d’Oro 2019 Sun & Sea, che sconvolgerà artisticamente lo spazio del teatro per restituire al pubblico una profonda riflessione sulla crisi ambientale.
Risultato della collaborazione tra Rugilė Barzdžiukaitė, regista di cinema e teatro e artista visiva, Vaiva Grainytė, scrittrice, drammaturga e poeta, e Lina Lapelytė, artista, compositrice e performer, Sun & Sea è una spiaggia artificiale formata da luci, architetture e musica, villeggianti in costumi colorati sono stesi gli uni accanto alle altre sulla sabbia, mentre il pubblico osserva dall’alto, all’altezza del sole: nella calura di un eterno mezzogiorno, i personaggi iniziano a raccontare le proprie storie. Micronarrazioni frivole cedono il passo ad argomenti di più ampio respiro, che crescono fino a diventare una sinfonia globale, un coro umano che gradualmente diventa consapevole del cambiamento climatico antropogenico su scala planetaria. L’ansia e la spossatezza si manifestano con gradualità e facilità, come una canzone pop nell’ultimo giorno della Terra. Sun & Sea si preoccupa di cosa accade quando noi, specie umana, continuiamo sistematicamente a non riconoscere le minacce e le urgenze di cui siamo causa, se non quando i loro effetti, distribuiti in modo diseguale sul pianeta, non appaiono direttamente davanti ai nostri occhi.
«Immaginate una spiaggia – racconta la curatrice Lucia Pietroiusti – con voi inclusi, o meglio, mentre la osservate dall’alto – il sole cocente, creme solari e costumi da bagno vivaci, palme e gambe sudate. Il ritmo musicale delle onde sui frangenti, un suono rassicurante (su questa particolare spiaggia, non altrove). Il fruscio delle buste di plastica che volteggiano nell’aria, il loro galleggiare silenziose, come meduse, sotto il pelo dell’acqua. Il rombo di un vulcano, o di un aereo, o di un motoscafo. Poi un coro di canzoni: canzoni di tutti i giorni, canzoni sulla noia e sulla preoccupazione, canzoni sul nulla assoluto. E sotto di loro: il lento cigolio di una Terra esausta, un rantolo».