Presentato in Concorso alla 75. Mostra del Cinema di Venezia, il 1° gennaio 2019 esce nelle sale l’atteso Suspiria di Luca Guadagnino. Il regista italiano candidato all’Oscar per Chiamami Col Tuo Nome, ha diretto una versione inquietante e originale del classico dell’horror del 1977 di Dario Argento. In questo appassionante thriller psicologico vediamo all’opera un vasto cast al femminile guidato da Dakota Johnson e Tilda Swinton.
Il film
La ballerina americana Susie Bannion (Dakota Johnson) arriva a Berlino negli anni ’70 con la speranza di entrare nella rinomata Compagnia di Danza Helena Markos. Già dalla prima prova, Susie, con il suo talento, sorprende la famosa coreografa della compagnia, Madame Blanc (Tilda Swinton), guadagnandosi immediatamente la posizione di prima ballerina. Olga (Elena Fokina), la prima ballerina fino ad allora, ha un crollo di nervi ed accusa le “Madri” che dirigono la compagnia di essere delle streghe. Ma prima che Olga possa fuggir via, viene catturata e torturata da una forza misteriosa, legata in qualche modo a Susie e alla sua danza. Nonostante questi primi segnali di allarme, Susie continua, imperterrita, la sua scalata per arrivare ai vertici del corpo di danza.
Durante le prove per l’esibizione finale del pezzo più importante dello spettacolo, “Volk”, Susie e Madame Blanc misteriosamente si avvicinano sempre di più. Sembra che l’obiettivo di Susie all’interno della compagnia vada oltre la passione per la danza. Nel frattempo, lo psicoterapeuta, il dottor Klemperer (Lutz Ebersdorf) trova il diario inquietante di Patricia (Chloë Grace Moretz), una sua paziente, ex ballerina della Markos, in cui lei descrive un’antica religione demoniaca praticata dalle Madri. Dopo la misteriosa scomparsa di Patricia, il medico si rivolge alla polizia per comunicare i propri sospetti, ma non ottiene nulla. A quel punto il dottor Klemperer prende in mano la situazione e chiede aiuto ad una ballerina di nome Sara (Mia Goth). Dopo il loro incontro, Sara si avventura tra le camere segrete della scuola di danza, dove l’attendono scoperte terribili.
Il sogno di una vita
Con Suspiria, Luca Guadagnino ha finalmente realizzato il suo più antico sogno cinematografico, un omaggio profondamente personale al film che lo ha incantato e ispirato in tenera età: “ero terrorizzato ed euforico per il suo coraggio folle, la sua audacia formale, la musica, il potere evocativo del concetto di streghe” spiega il regista. Per la scrivere la sceneggiatura, Luca Guadagnino ha scelto di collaborare con lo scrittore americano David Kajganich. Già dai loro primi scambi di idee, scrittore e regista stabilirono che il nuovo film dovesse essere ambientato nel 1977, l’anno in cui uscì il film di Dario Argento. “È stato un modo per portare un contesto sociale nella storia – afferma David Kajganich – Partendo dal presupposto di un film chiuso ermeticamente all’interno dei suoi canoni estetici, come lo può essere un film di Dario Argento, abbiamo deciso che per questo film volevamo l’opposto”.
Da Friburgo a Berlino
La sceneggiatura parte con la stessa premessa dell’originale: una giovane ballerina americana di nome Susie viene attratta da una compagnia di danza che ospita in segreto un covo di streghe. Ma mentre l’originale ha luogo nella piccola cittadina della Germania sudoccidentale di Friburgo, la versione di Luca Guadagnino è ambientata in una Berlino divisa dalla guerra fredda, in un’epoca in cui gli attacchi terroristici del gruppo di estrema sinistra Baader-Meinhof avevano raggiunto il culmine. Quindi, la consapevolezza che nasce nella giovane ballerina sulla vera natura della Compagnia Markos rispecchia la crescente consapevolezza dell’oscura epoca in cui si sta per entrare.
Un nuovo contesto storico e sociale
“Spostare il centro della storia a Berlino durante le ultime settimane del periodo Baader-Meinhof ha significato collocare la compagnia di danza proprio nel centro di grandi tensioni sociali derivanti dal fascismo – aggiunge David Kajganich – all’epoca, stava nascendo un sentimento di rabbia e ribellione nell’animo dei giovani tedeschi rispetto alle responsabilità dei loro genitori e nonni per le catastrofiche conseguenze della guerra in Europa”. Luca Guadagnino definisce questa storia come “una favola ambientata in un luogo e in un’epoca molto specifici, in cui il passato era così oscuro e cupo da poter essere paragonato allo scavare nelle viscere della propria oscurità. Questo film rievoca il femminismo che rinnovò l’Europa degli anni 70 nel modo in cui viene descritta la figura archetipica della strega”.
Dakota Johnson è Susie
Ad interpretare Susie è stata Dakota Johnson: “Susie proviene da una famiglia Mennonita (i Mennoniti costituiscono la più numerosa delle chiese anabattiste) ed è nata con la percezione che la sua anima non corrisponda alla sua religione, alle persone, alle regole – racconta Dakota Johnson – lei vuole esplorare il mondo, la sensualità e il movimento. E ha questo potere innato dentro di sé, di cui forse non è neanche consapevole”. Sebbene Susie provenga da un ambiente semplice, dimostra di essere una che impara in fretta e la sua ascesa all’interno della compagnia sorprende sia lei che tutti quelli che la circondano: “è come un agnellino incantato dal mondo e sebbene ogni cosa la sorprenda, in realtà non è timida – aggiunge la Johnson – Lei lo vuole. Vuole berselo tutto d’un fiato. È un comportamento aggressivo e inquietante per una donna nella Berlino di quegli anni e ad un certo punto ti ritrovi a temere per la sua ingenuità”.
Tilda Swinton è Madame Blanc
Tilda Swinton, attrice prediletta di Guadagnino, in Suspiria interpreta Madame Blanc, una famosa coreografa a capo della Compagnia di Danza Helena Markos: “la Blanc è l’artista, è una ballerina e una coreografa geniale, un’insegnante carismatica e potente che ispira vero amore e devozione nelle sue ballerine – afferma Tilda Swinton – ma il suo è un conflitto profondo: ha fatto un patto con le forze soprannaturali per preservare la sua compagnia e adesso deve vivere accettandone le conseguenze. La sua caratteristica è l’ambivalenza e una sorta di solitudine crepuscolare. Si sente profondamente compromessa dalla stregoneria a cui ricorre. Il contesto turbolento di Berlino al quale è sopravvissuta e in cui vive attualmente è ancora alienante. La bellezza e la gioia sono fuori dai giochi”.
La danza di Suspiria
Le sequenze di danza sono fondamentali in Suspiria: devono portare il pubblico dentro ad un incantesimo e ad un livello tale da percepire il movimento delle ballerine come permeato da una forza potente e primordiale. Per Luca Guadagnino, il ruolo del coreografo e la ricerca della giusta cifra estetica sono stati elementi fondamentali: “volevo stare lontano dall’idea che fosse un film sulla danza classica – spiega Luca Guadagnino – per me, il radicalismo della danza contemporanea era la cosa più importante. La danza, nel film, è profondamente radicata nella carne e nel sangue dei personaggi e non volevo che fosse un’occasione per un breve momento di bellezza ed armonia in movimento. Volevo che la danza rappresentasse ciò che queste persone sono e come si comportano”.
La forza delle Donne
Adesso, che il sogno di una vita è pienamente realizzato, Luca Guadagnino spera che il film abbia sul pubblico lo stesso effetto che ebbe su di lui l’originale di Dario Argento: “vorrei che le persone guardassero il film e ne venissero influenzati in modo inconsapevole – conclude il regista – vorrei che riflettessero su chi sono veramente rispetto all’educazione ricevuta. Vorrei che ragionassero sul rapporto che hanno con la madre. Vorrei che vedessero l’estremo potere delle donne, che sono così forti e motivate. Non sono vittime. Sono complesse, fantastiche, inquietanti, potenti, a volte malvagie”.