Oggi sarà The Listener, il film diretto da Steve Buscemi con Tessa Thompson, a chiudere ufficialmente, Fuori Concorso, la 19esima edizione delle Giornate degli Autori a Venezia. La pellicola, che tratta il tema della salute mentale, vede l’attrice nei panni di una ragazza che lavora in un helpline.
Il film
Beth (Tessa Thompson) è una volontaria che lavora per una helpline. Fa parte di quel piccolo esercito che negli Stati Uniti, ogni sera, raccoglie telefonate da persone molto diverse tra loro che si sentono sole, distrutte, senza speranza. Nell’ultimo anno l’onda si è trasformata in uno tsunami. È di nuovo il turno di Beth e la posta in gioco aumenta ogni volta: è questa la notte in cui perderà qualcuno? Oppure riuscirà a salvare chi l’ha chiamata? Alla fine, anche Beth racconterà la sua storia e le sue motivazioni. Nel film siamo sempre accanto a lei: ascoltiamo, diamo conforto, comprendiamo, ricomponiamo il mondo un pezzo alla volta.
Steve Buscemi racconta…
“Quando ho letto per la prima volta la fantastica sceneggiatura di Alessandro Camon, ero commosso ed emozionato, ma anche un po’ intimorito dalle sfide che mi attendevano. Per l’intera durata del film, The Listener mostra un solo personaggio: un’operatrice di una helpline di nome Beth che interagisce con persone sconosciute durante il turno di notte. Non le vediamo mai. Sentiamo solo le voci di chi chiama, mentre osserviamo Beth alle prese con i loro problemi più intimi, con le loro ansie e paure. Da quando è scoppiata la pandemia, Beth lavora da casa, accompagnata solo dal suo cane, Coltrane. Mentre si muove all’interno del suo appartamento al pianterreno e si occupa di rispondere a ogni singolo utente, percepiamo le lotte interiori di Beth, che hanno un culmine con una chiamata cruciale nella quale deve decidere se infrangere il protocollo e rivelare la propria storia per aiutare una persona eccezionale eppure gravemente angosciata”.
“Sono sempre stato attratto dalle storie incentrate sui personaggi. The Listener nel suo affrontare un tema come la salute mentale, porta alla luce problemi che mi stanno a cuore, saliti alla ribalta in questi anni pieni di incertezza. In un’epoca in cui l’intrattenimento dei supereroi è una piacevole via di fuga dalla realtà e anche un modo per non affrontarla, mi è sembrato importante realizzare un film nel quale la nostra protagonista ha un super potere che ognuno di noi può trovare dentro di sé: saper ascoltare“.