Lunedì 18 novembre esce nei nostri cinema The Report, un avvicente thriller basato su fatti realmente accaduti che è stato scritto e diretto da Scott Z. Burns e si avvale dell’incredibile prova di un cast eccezionale guidato da Adam Driver, Annette Bening e Jon Hamm. La pellicola sarà in seguito disponibile su Amazon Prime Video dal 29 novembre.
Il film
Daniel J. Jones (Adam Driver), un portaborse idealista, viene incaricato dal suo capo, la senatrice Dianne Feinstein (Annette Bening), di condurre un’indagine sul Programma di Detenzione e Interrogatorio che è stato creato della CIA in seguito agli eventi dell’11 settembre. L’incessante ricerca della verità da parte di Jones porta a scoperte esplosive che metteranno in luce fino a che punto la massima agenzia di intelligence della nazione si è spinta per distruggere le prove, aggirare la legge e nascondere una brutale verità all’opinione pubblica americana.
Scott Z. Burns racconta…
“Come Frank Serpico, Karen Silkwood o Erin Brockovich, la storia di Daniel J. Jones è quella di qualcuno che scopre una scomoda verità e che deve fare i conti sulle conseguenze che questo potrebbe causare. È l’eroe improbabile che con le sue informazioni è costretto a opporsi al sistema. Queste persone spesso vengono seppellite nelle profondità delle strutture di potere, ma non si riesce a metterle a tacere una volta che hanno visto la verità. Sono chiamati a compiere grandi sacrifici personali in nome di un bene superiore. Nel film Daniel Jones ha avuto compito di far luce sulle raccapriccianti verità del programma della CIA condotto sotto l’amministrazione George W. Bush a seguito degli attacchi dell’11 settembre. In anni trascorsi sepolto in una stanza senza finestre, Jones apprende che non sono stati solo gli edifici a crollare in quel terribile giorno, ma anche la moralità dei nostri leader e della CIA”.
“Tornando a George Washington, i divieti contro la tortura sono l’essenza dell’identità del nostro Paese, eppure siamo stati pronti ad abbandonare i nostri stessi principi. Bisogna considerare che la nostra volontà di comportarci in questo modo è stata in gran parte influenzata dal semplice fatto che i nostri “nemici” non erano bianchi di origine europea. Abbiamo leggi e ideali non solo per i giorni in cui la vita è facile, ma per quelli in cui vediamo il nostro mondo sconvolto dal terrore e dalla crudeltà. La saggezza di queste leggi ci dovrebbe guidare quando siamo accecati dalla rabbia e dal dolore, ma invece l’America, e i nostri leader, si sono spostati verso quello che Dick Cheney ha onestamente definito il “lato oscuro””.
“La verità non è sempre ben accolta dalla storia, o dalla politica, e Jones scopre che il governo americano avrebbe preferito tenere nascosta questa triste storia piuttosto che affrontarla e imparare dai suoi errori. Per questo The Report non è solo la storia delle brutali, e peraltro inefficaci, politiche che sono state perseguite e poi smentite, ma è anche la storia di un dipendente pubblico, un membro dello staff del Senato, che ha lavorato per anni per portare alla luce la verità. Il film è fedele ai fatti presenti nel Rapporto, che a sua volta si basa sui registri della CIA. La mia speranza è che affidando questa storia a un film ed esponendola a un pubblico mondiale, si possa contribuire a garantire che ciò che abbiamo documentato non accada mai più”.
“Ci si può indignare del percorso kafkiano imposto a Jones dal sistema o celebrare la sua dedizione al servizio pubblico. La nostra democrazia è ormai irreparabilmente corrotta o richiede solo un certo livello di integrità per funzionare? Per me Dan è un eroe americano sconosciuto e spero che questo film ricordi al pubblico che ci sono ancora persone nate o trasferitesi a Washington che vogliono fare qualcosa di significativo per tutti noi. Finché lì fuori ci saranno funzionari pubblici come Daniel J. Jones, penso che ci sia speranza”.