Il 14 maggio 2021 ricorre il 60° compleanno di un attore britannico famoso in tutto il mondo, Tim Roth. Nato a Londra, Roth ha costruito la sua carriera dando vita a personaggi indimenticabili in innumerevoli produzioni indipendenti.
La recitazione e i primi passi tra teatro e tv
La carriera di Tim Roth ha avuto inizio in modo inatteso da una sfida scolastica. Essendo appassionato di arte, Roth da ragazzo aspirava a diventare uno scultore e un pittore. Un giorno, però, per gioco, ha deciso di fare un’audizione per una parte in un’opera teatrale messa in scena nel suo liceo: il risultato è stato che non solo ha ottenuto la parte, ma ha anche scoperto la sua vera vocazione di attore. Dopo il diploma ha continuato così gli studi di recitazione a Londra. Dopo aver lavorato molto in teatro (si è fatto notare ne La Metamorfosi, il capolavoro di Kafka), la sua prima interpretazione davanti ad una macchina da presa nel 1982 è stata quella del protagonista (nella parte di uno skinhead neonazista) nel discusso telefilm premiato con il British Prix Italia Made in Britain. Subito dopo ha fatto parte del cast dell’apprezzato Meantime, film per la televisione diretto nel 1984 da Mike Leigh.
Continuando a mietere successi, Roth ha lavorato in oltre quindici film per il cinema e la televisione, compresi Vendetta di Stephen Frears (1984, il suo vero e proprio debutto cinematografico), grazie al quale ha vinto lo Standard Award come miglior attore esordiente; Il Cuoco, il Ladro, Sua Moglie e l’Amante di Peter Greenaway (1989); Rosencrantz e Guilderstern sono morti di Tom Stoppard (1990, con Gary Oldman); e Vincent & Theo di Robert Altman (1990), nel quale ha il ruolo di Vincent Van Gogh. Cresciuto guardando film americani come Taxi Driver e Mean Street, Tim Roth ha sempre sognato di poter lavorare negli USA, e ha colto quindi la sua occasione quando è stato chiamato a far parte del tour promozionale per il film Vincent & Theo. Subito dopo si è trasferito permanentemente negli Stati Uniti, continuando a lavorare in una serie di film anticonvenzionali.
Il successo con Quentin Tarantino
Ma a renderlo famoso in tutto il mondo sono stati due film di Quentin Tarantino: Le Iene (1992) e Pulp Fiction (1994). Nel primo Roth è nel cast con Harvey Keitel, Michael Madsen, Chris Penn e Steve Buscemi e la storia è quella di una rapina andata male e delle sue terribili conseguenze. Il ritratto fatto da Roth del personaggio di Mr. Orange, un poliziotto sotto copertura che resta coinvolto nella resa dei conti tra i membri della banda, è straordinario per la sua capacità di rappresentare l’orrore per la morte. In Pulp Fiction (premiato con un Golden Globe e un Oscar per la miglior sceneggiatura) Roth è invece un ladruncolo che sceglie “il posto sbagliato per fare una rapina” (nel cast con lui anche John Travolta, Uma Thurman, Sam Jackson e Harvey Keitel) Il successo lo porterà, nel 1995, a prendere parte al Rob Roy di Michael Caton-Jones, il suo primo film per una major (la MGM), con Liam Neeson e Jessica Lange, in un ruolo che è stato definito una delle migliori interpretazioni “da cattivo” nella storia del cinema, e che gli ha fatto ottenere una candidatura ai Golden Globe e agli Oscar come miglior attore non protagonista.
Grandi film, grandi registi
Sono tantissimi i film di grande spessore che lo hanno visto tra i protagonisti. Ricordiamo: il musical Tutti Dicono I Love You del maestro Woody Allen (1996); La Leggenda Del Pianista Sull’Oceano del nostro Giuseppe Tornatore (1998); il remake Il Pianeta Delle Scimmie diretto da Tim Burton (2001); Invincibile, primo film in lingua inglese di Werner Herzog (2001); Non Bussare Alla Mia Porta di Wim Wenders (2005); Un’Altra Giovinezza di Francis Ford Coppola (2007); Funny Games U.S. di Michael Haneke (2007, con Naomi Watts). Più recenti sono Broken di Rufus Norris (2012, grazie al quale ha ottenuto una candidatura ai British Independent Film Awards); nel biopic su Grace Kelly Grace di Monaco di Olivier Dahan (2014, al fianco di Nicole Kidman); in Selma – La Strada Per La Libertà di Ava DuVernay (2014); ritrova Quentin Tarantino nel western The Hateful Eight (2015); Chronic di Michel Franco (2015, presentato al Festival di Cannes, dove la sua interpretazione è stata osannata); 600 Miglia di Gabriel Ripstein (2015, rappresentò il Messico agli 88° Academy Award, nella categoria film in lingua straniera); The Brits Are Coming – La Truffa è Servita di James Oakley (2018, al fianco di Uma Thurman); il toccante The Song of Names – La Musica Della Memoria di François Girard (2019).
Bravo anche come regista
Dopo una nuova incursione in teatro nel 2004 in The God Of Hell (dramma di Sam Shepard, produzione off Broadway), dal 2009 Tim Roth è tornato a recitare con continuità anche in tv. Dopo la miniserie Seawolf, dal 2009 al 2011 è stato protagonista della serie Lie To Me diretta da Brian Grazer, in cui interpreta il ruolo di un ricercatore che si serve di tecniche alternative, sperimentando quella dell’identificazione di chi non dice la verità. È una specie di rilevatore umano di bugie, specializzato nel leggere le espressioni del volto, le modulazioni della voce e il linguaggio del corpo per scoprire la verità nel corso di indagini private e pubbliche. Più recente è invece Tin Star, la serie creata da Rowan Joffé che dal 2017 al 2020 lo ha visto vestire i panni del tormentato detective Jim Worth. Tornando al cinema, va ricordato la sua unica pellicola da regista, Zona di Guerra (1999), molto apprezzato dalla critica. Interpretato da Ray Winstone, e tratto da libro di Alexander Stuart, il film dopo una prima proiezione al Sundance Film Festival, ha raccolto critiche entusiaste ed è stato poi proiettato ai Festival di Cannes e di Toronto. Un altro esempio di un grande talento indipendente.