Tom Hanks veste i panni del Capitano Sullenberger in Sully, il drammatico film diretto da Clint Eastwood sul salvataggio aereo avvenuto nel gennaio 2009. La pellicola è basato sulla sceneggiatura di Todd Komarnicki, tratta dal libro Highest Duty scritto dallo stesso Sullenberger e Jeffrey Zaslow. Nel cast ci sono anche Aaron Eckhart nel ruolo del co-pilota di Sully, Jeff Skiles e Laura Linney, in quello della moglie di Sully, Lorraine Sullenberger.
Il 15 gennaio del 2009, il mondo assiste al Miracolo sull’Hudson quando il capitano Chesley “Sully” Sullenberger (Tom Hanks) compie un ammaraggio d’emergenza col suo aereo nelle acque gelide del fiume Hudson, salvando la vita a tutti i 155 passeggeri presenti a bordo. Tuttavia, anche se Sully viene elogiato dall’opinione pubblica e dai media, considerando la sua come un’impresa eroica senza precedenti, alcune indagini sulla decisione presa, minacciano di distruggere la sua reputazione e la sua carriera.
Il fattaccio accadde poco dopo il decollo dall’aeroporto LaGuardia di New York: uno stormo di uccelli colpì il volo della US Airways 1549, provocando un’avaria ad entrambi i motori a soli 2800 piedi, seguita da un immediato ammaraggio d’emergenza. Un evento senza precedenti: “nessuno era mai stato addestrato per una simile situazione“, osserva Tom Hanks, nei panni del capitano Sullenberger.
Oltre a narrare i fatti realmente accaduti in quella fredda giornata del gennaio 2009, il film esplora le sue reali conseguenze. L’aereo trasportava 150 passeggeri e cinque membri dell’equipaggio, e nessuno di loro ha perso la vita: né in aria, né in acqua. Ma, come rivela Sully, nei giorni successivi a quello che rapidamente divenne noto come il Miracolo sull’Hudson, il pilota con alle spalle anni di esperienza e comprovata professionalità, capace di estrema calma di fronte alla potenziale catastrofe, verrà chiamato più volte a difendere le sue azioni di fronte al National Transportation Safety Board (NTSB).
È stata l’altra faccia della storia, quella che il mondo non conosce, che ha attratto Clint Eastwood: “chiunque sia in grado di prendere delle decisioni quando le cose vanno male, e che possa risolvere un problema senza farsi prendere dal panico, è una persona degna di esser rappresentata in un film. Ma per me, il vero conflitto è avvenuto dopo, quando vengono messe in discussione le sue decisioni malgrado abbia salvato tante vite”.
“Ho scelto il minore dei mali” afferma lo stesso capitano Cheslie Sullenberger. Avendo perso la spinta di entrambi i motori dell’A320, ha capito rapidamente che il fiume Hudson, che scorre tra il New Jersey e la West Side di Manhattan, era la soluzione migliore: “non c’era nessun’altra zona in tutta l’area metropolitana di New York, abbastanza lunga, larga e piatta da permettere ad un aereo di linea di atterrare”.
Riflettendo sulla sua esperienza di appena sette anni e mezzo fa, e col senno di poi, egli dice: “parte del contesto emotivo di questa vicenda è che sia avvenuta in un momento della nostra storia in cui c’era molta preoccupazione in tutto il mondo, e su più fronti: era il post 11 settembre, c’erano le nostre truppe in Medio Oriente, e la crisi finanziaria del 2008: la gente era preoccupata. Il fatto che questo sia successo a Manhattan e che siamo tutti sopravvissuti, beh, penso che abbia fatto riaccendere nella gente la speranza, anche in coloro che non erano direttamente collegati col volo”.
Il capitano Chesley “Sully” Sullenberger che il mondo ha imparato a conoscere recentemente, ha cominciato a volare all’età di 14 anni, “non appena fosse abbastanza alto per vedere al di fuori della cabina di pilotaggio dell’aereo”, ironizza Tom Hanks. Il giovane pilota ha poi frequentato l’Accademia dell’Air Force Statunitense, ed ha prestato servizio sui jet da combattimento per cinque anni, raggiungendo il grado di capitano, prima di prendere i comandi di un aereo di linea. “Da pilota professionista – continua l’attore – aveva all’incirca 20.000 ore di volo alle spalle come responsabile dell’aereo. Questo significa aver effettuato parecchi decolli e atterraggi, innumerevoli controlli delle strumentazioni per scongiurare le avarie, ed aver vissuto molti momenti delicati nel corso di una carriera”.
Ma nulla in confronto a ciò che ha dovuto affrontare in quei 208 secondi che hanno rappresentato il culmine delle esperienze vissute. I piloti lavorano sodo per far fronte a qualsiasi inconveniente che potrebbe presentarsi in volo, e improvvisamente Sully ha dovuto affrontare la sfida più grande della sua carriera: “uno stormo di oche è stato risucchiato dai motori e boom! si è ritrovato a guidare essenzialmente un aliante, con 155 anime a bordo: inclusa la sua. È stata una fortuna che avesse quelle 20.000 ore di esperienza alle spalle”, afferma Hanks.
I realizzatori hanno scelto di utilizzare l’ambiente reale in cui è accaduto l’evento filmando il più possibile a New York, ma hanno anche cercato di coinvolgere un gran numero di cittadini testimoni di quell’evento, nel film. Questo è servito a facilitare le ricerche e le documentazioni utili alla realizzazione del progetto, con le testimonianze e la presenza di coloro che hanno partecipato al salvataggio. Molti soccorritori d’aria ed acqua, diversi membri della Croce Rossa e volontari, sono tornati sulla ‘scena’ per ricreare le loro gesta eroiche di quel giorno, rafforzando ciò che Sullenberger stesso ha sottolineato in molte occasioni: il risultato positivo non è dovuto solo alla rapida e determinante azione di un singolo, ma dalla forza d’animo di molti.