Diretto da Gianni Costantino, giovedì 3 ottobre arriva al cinema TuttAPPosto, una commedia ambientata nel mondo universitario che ha come protagonisti Roberto Lipari e Luca Zingaretti. Nel cast ci sono anche Silvana Fallisi, Maurizio Marchetti, Ninni Bruschetta, Sergio Friscia, Paolo Sassanelli e Monica Guerritore.
Il film
Roberto (Roberto Lipari) è uno studente universitario in un ateneo in cui i docenti vendono esami, assumono solo amici e parenti e sono dediti alla raccomandazione. Il padre di Roberto è anche il magnifico Rettore (Luca Zingaretti). Roberto, andando contro la sua famiglia, stufo di essere asservito al potere del baronato, con i suoi amici, decide di combattere questo modus operandi. Realizza, infatti, un’App per smartphone denominata “Tuttapposto” che valuta l’operato dei professori. Tutto ciò porterà a una serie di colpi di scena e a un’inversione di ruoli: gli studenti acquisiscono un potere inaspettato e i professori sono costretti a comportarsi onestamente pur di ottenere un buon voto.
L’idea di Roberto Lipari
Protagonista, nonchè co-autore della sceneggiatura, di TuttAPPosto è Roberto Lipari che ha raccontato com’è nata l’idea del film, ovvero “dalla volontà di raccontare, con il linguaggio della commedia, le storture del mondo accademico aprendo ad una riflessione sul potere e cogliendone le angolazioni ricche di contraddizioni tipiche della nostra società dalle sfumature pirandelliane. Per anni sono stato studente universitario e ho vissuto la frustrazione di chi è incapace di ribellarsi ad un mondo di adulti che, piuttosto che vivere la funzione pubblica come servizio, la vive come centro di potere. Quando abbiamo cominciato a lavorare a questo film, ci siamo quindi trovati davanti una storia già scritta, nelle nostre esperienze personali, in quella dei nostri amici e nelle pagine dei giornali, che ci hanno raccontato fatti di cronaca a cui ci siamo ispirati per creare il gruppo docenti della nostra immaginaria università corrotta (e neanche tanto immaginaria). A volte il procedimento più complesso è stato quello di rendere credibile una realtà che spesso supera la fantasia“.
Gianni Costantino racconta…
“TuttAPPosto vuole essere il ritratto allegorico di un intero Paese che basa tutto sulla raccomandazione, dove il concetto di meritocrazia è solo declamato ma non viene quasi mai messo in pratica. Vizi e comportamenti di “malcostume” oramai radicati in noi italiani, convinti che tutto sia raggiungibile solo se c’è la classica “spintarella”. La commedia ruota attorno al mondo universitario con il suo “sistema” nascosto (ma in certi casi neanche troppo se non addirittura ostentato) di baronato e nepotismo. Penso che una delle funzioni della commedia sia quella di fare da lente d’ingrandimento che ci permetta di osservare in profondità il costume, i comportamenti, le credenze, il clima culturale di un’epoca. Per me il racconto cinematografico, anche quello “leggero”, deve avere una missione etica e attraverso la messa in scena, per definizione falsa, si riesce a raccontare meglio la realtà“.