Da Nikita a Mathilda di Léon a Leeloo ne Il Quinto Elemento: lo sceneggiatore e regista Luc Besson ha creato alcune delle eroine d’azione più toste e memorabili della recente storia del cinema. Ora, Besson dirige Scarlett Johansson e il premio Oscar Morgan Freeman in Lucy, un thriller d’azione che esamina cosa potrebbe veramente fare un essere umano se sbloccasse il 100 % delle capacità del suo cervello (attivando tutti gli 86 miliardi di neuroni) e avesse accesso alle regioni più lontane della sua mente. Il film arriva al cinema questo giovedì 25 settembre.
Nella storia di Besson conosciamo Lucy (Scarlett Johansson), una giovane studentessa spensierata che vive a Taiwan che viene ingannata dal suo fidanzato e convinta a consegnare una valigetta a un contatto d’affari. Prima che riesca a comprendere la situazione nella quale è rimasta irretita, Lucy viene catturata e presa in ostaggio dallo spietato Mr. Jang (Choi Min Sik). Quando i suoi gorilla impiantano chirurgicamente nella nostra eroina un pacchetto carico di una potente sostanza sintetica – così potente che, molto probabilmente, se fuoriuscisse la ucciderebbe— il suo terrore si trasforma in disperazione. Insieme a una manciata di altri riluttanti portatori, Lucy viene mandata all’aeroporto con lo scopo di volare in tutto il mondo come recipiente per il trasporto di un materiale che, per i suoi rapitori, è di inestimabile valore.
Quando la sostanza chimica viene accidentalmente liberata all’interno e assorbita dal corpo di Lucy, comincia l’inimmaginabile: la sua capacità cerebrale viene schiusa a livelli sbalorditivi e precedentemente solo ipotizzabili. Mentre tenta di comprendere e fare propri gli incredibili cambiamenti della sua mente e del suo corpo, Lucy comincia a sentire tutto intorno a lei – lo spazio, l’aria, le vibrazioni, la gente, addirittura la gravità – e a sviluppare tratti superumani come la telepatia, la telecinesi, una conoscenza allargata e un incredibile controllo sulla materia. Mentre la sostanza continua a risvegliare e sbloccare ogni singolo angolo dormiente del suo cervello, Lucy corre intorno al pianeta per cercare l’aiuto del Professor Samuel Norman (Morgan Freeman), i cui decenni di ricerche sul potenziale del cervello lo hanno reso un’autorità in questo campo… e la sola persona sulla terra con la capacità di vedere dove tutto questo potrebbe portare.
Ad aiutare Lucy nel suo tentativo di raggiungere il Dottor Norman c’è il capitano della polizia francese Pierre Del Rio (Amr Waked), un tranquillo agente capo del suo ufficio. Sebbene disturbato dai poteri apparentemente inumani di Lucy — che crescono di minuto in minuto — Del Rio sacrificherebbe la sua stessa vita per proteggere la giovane donna che conta su di lui per conservare le ultime vestigia del suo essere umana. Incessantemente inseguita dai suoi ex catturatori, pronti a uccidere chiunque per estrarre il loro prodotto dalla donna che è diventata il loro più grande avversario, Lucy inizia a ribaltare le cose e si trasforma in una guerriera evoluta oltre ogni umana logica.
Besson era interessato all’idea di avere una “ragazza media”, come la definisce lui stesso, che sviluppa capacità mentali e fisiche sovrumane quando sblocca la sua mente. Anche se era sicuro che l’idea di espandere le capacità del cervello di una persona fosse un materiale fantastico per un thriller d’azione, Besson voleva anche ancorare Lucy, almeno in parte, a dati e verità scientifiche. Il cineasta dice: “Dopo aver parlato con alcuni scienziati, ero stupefatto da quello che mi avevano detto: sul cancro, sulle cellule, sul fatto che abbiamo centianaia di miliardi di cellule che comunicano tra loro. Apparentemente, ogni cellula invia una cosa come 1.000 segnali al secondo. Il Web non è niente in confronto. Mi ci sono voluti alcuni anni per trovare il giusto equilibrio tra la realtà e la fantasia”.
Besson ci parla delle ricerche che hanno dato forma alla sua storia: “C’è un insieme di fattori che rendono questa storia possibile e che comprendono persone davvero cattive e un nuovo tipo di droga. Beh, in realtà non è esattamente una droga. E’ una sostanza naturale che le donne incinte producono nella sesta settimana di gravidanza chiamata CPH4. Ho avuto quest’idea che, secondo il parere di alcuni medici con cui ho parlato, non è completamente priva di logica. A un certo punto, quando sblocchi le capacità del tuo cervello, se riesci ad accedere al 20 percento, puoi aprire il 30 percento. Quando raggiungi il 30 percento, puoi sbloccare il 40, e così via. E’ un effetto domino”.
Parlando del suo personaggio, Scarlett Johansson spiega che “quando la conosciamo, si trova in una fase transitoria della sua vita. Sta cercando di capire chi è, e sente che dovrebbe forse raddrizzare la sua vita”. L’attrice non è stata solo attratta dalla sceneggiatura, ma dalla visione di Besson, e dice: “Il film pone alcune domande esistenziali complesse. Sarebbe stato difficile immaginare come si è evoluto il copione perché molto è nella visione di Luc. Tutto quello che avrei potuto immaginare sul film solo leggendo le descrizioni sulla sceneggiatura, impallidisce in confronto alla vera vita che Luc ha infuso in questo progetto”.
Scarlett ammette che la parte più impegnativa è stata interpretare Lucy come un personaggio con il quale ci si potesse immedesimare veramente, nonostante i cambiamenti psicologici e fisici che vive: “Quando la droga comincia a fare effetto, Lucy perde gradualmente la capacità di provare empatia e di sentire il dolore. Anche se può scavare in profondità nella memoria delle persone e infine controllarle fisicamente, non ha opinioni. Perde le sue idee precostituite o il giudizio sull’altra persona. E’ stato difficile evitare di rendere la mia interpretazione piatta e monotona. Al di là delle circostanze si deve vedere la sua umanità”.
Ad interpretare il Professor Samuel Norman è stato Morgan Freeman che è un appassionato di scienza. Besson su di lui ha detto: “Morgan Freeman è il professore perfetto per due ragioni. Prima di tutto, lui è affascinato dalla teoria che sviluppiamo nel film perché conosce il campo, cosa che io non sapevo prima di incontrarlo per il film. Per lui era un piacere anche solo parlarne. Poi, lui è un attore così bravo che si crede a qualsiasi cosa lui dica”.
“Lucy ha dei problemi, come tutti, e non sa cosa fare della sua vita. Qui raggiungerà la massima conoscenza dell’universo”
Luc Besson