Diretto da Chad Stahelski e David Leitch (fondatori della società di stunt 87Eleven), esce oggi nelle nostre sale John Wick, una storia di vendetta e redenzione ambientata in una New York iconografica e iperealistica, interpretata da Keanu Reeves e con Willem Dafoe, Alfie Allen e Michael Nyqvist. Il film sarà proiettato anche in Imax.
Dopo l’improvvisa morte della moglie, John Wick (Keanu Reeves) riceve dalla donna un ultimo regalo: un cucciolo di beagle accompagnato da un biglietto che lo esorta a non dimenticare mai come si fa ad amare. Ma il profondo cordoglio di John viene interrotto quando la sua Boss Mustang del 1969 attira l’attenzione del sadico malvivente Iosef Tarasof (Alfie Allen). Quando John si rifiuta di vendere la macchina, Iosef e i suoi tirapiedi irrompono in casa sua, rubano l’auto, picchiano John fino a fargli perdere i sensi e uccidono il cucciolo. La banda non sa però di aver risvegliato uno dei più crudeli assassini che la malavita abbia mai conosciuto.
La ricerca della macchina rubata, riporta John in una New York che i turisti non conoscono, una città abitata da una ricca e feroce comunità criminale che si muove nell’ombra, della quale John Wick è stato a lungo il killer più spietato diventandone la leggenda. Dopo aver appreso che il suo aggressore è l’unico figlio del boss Viggo Tasarov (Michael Nyqvist), un tempo suo principale datore di lavoro, John sposta la sua attenzione sulla vendetta. Non appena si sparge la voce che il leggendario killer è alle calcagna del figlio, Viggo offre una generosa ricompensa a chiunque riesca a fermarlo. Con un vero e proprio esercito di mercenari pronti a tutto sulle sue tracce, John dovrà tornare ad essere la spietata macchina di morte che il mondo della criminalità una volta temeva.
A scrivere la sceneggiatura del film è stato Derek Kolstad che, ispirandosi liberamente ai film noir del passato, ha proposto uno stile iperreale: “quelli che preferivo – racconta – erano quelli col tema della vendetta e con un antieroe. Ho voluto quindi esplorare cosa accadrebbe all’uomo peggiore del mondo se trovasse redenzione. Resterebbe fedele alla sua anima? E se venisse privato della sua fonte di salvezza, si spalancherebbero le porte dell’inferno?”. Comincia così lo straordinario viaggio di John Wick, l’unico uomo che sia mai sopravvissuto dopo aver abbandonato l’oscuro mondo di un’élite di killer professionisti per poi esservi di nuovo risucchiato dal destino.
“John è il tipo che appena entra in una stanza ha già tutto in mente, come in una partita a scacchi”, dice Kolstad. “Nel mondo della malavita è una leggenda ed è stato via così a lungo che le giovani leve, pur conoscendo il suo nome, non credono a tutte le storie che girano su di lui”.Ad interpretare John Wick è stato Keanu Reeves col suo impeccabile pedigree nei film d’azione, fra cui la pioneristica trilogia di Matrix, due capitoli di un film di successo come Speed e la spericolata avventura di Point Break.
Dopo cinque anni di “pausa”, Reeves ha aderito al progetto come protagonista, lavorando a stretto contatto con lo sceneggiatore per rifinire la storia. Il film, ricco di scene d’azione innovative, ha visto impegnato per la prima volta alla regia Chad Stahelski: “c’erano sparatorie, coltelli, inseguimenti in auto e un sacco di combattimenti corpo a corpo”, spiega Stahelski. “Io e Dave Leitch avevamo discusso della possibilità di fare un grande film d’azione ispirato al genere della graphic novel, ambientato in un mondo quasi immaginario. Abbiamo lanciato l’idea di un John Wick come leggenda metropolitana, un thriller di sicari con un’atmosfera realistica e un’ambientazione irreale”.
Secondo Reeves, Stahelski e Leitch erano la scelta ideale per John Wick. “Chad e Dave sono degli esperti in questo genere”, commenta l’attore. “I dialoghi sono duri, ma c’è anche l’humor delle graphic novel e a questo siamo riusciti ad associare un tipo di immagini e di inquadrature incredibilmente originali”.
L’annosa questione racchiusa in John Wick è se un uomo possa cambiare veramente. E, nel caso possa cambiare, valutare le conseguenze del suo cambiamento. Uomo d’onore forte e carismatico, John Wick è anche un killer spietato, un Uomo Nero capace di uccidere con ogni mezzo e privo di scrupoli. “Si tratta di un personaggio che non scende a compromessi”, spiega Stahelski. “Più che raffigurarlo come lo stereotipo del bruto assassino, volevamo sottolineare che fosse un uomo che aveva sofferto una perdita dopo l’altra. Keanu dà uno spessore emotivo a tutti i ruoli che interpreta. Non è mai veramente duro e, proprio come John, attraversa l’intero spettro delle emozioni: depressione, rabbia, dolore e speranza e anche quando diventa furioso, in ultima analisi, trasmette ancora la sua umanità”.
Fin dall’inizio della produzione, Reeves sembrava aver messo perfettamente a fuoco il personaggio. “Credo che John sia un uomo buono”, dice l’attore. “Non è uno psicopatico. Non va a uccidere in giro degli innocenti. Tutti quelli che uccide nel film sono quelli che provano a ucciderlo”. Un elemento fondamentale in John è il fatto che abbia provato a cambiare rotta. “Quando appare all’inizio, è un uomo in lutto per la perdita della moglie”, dice Reeves. “Poi scopriamo che ha vissuto due vite: una da uomo felicemente sposato e l’altra da assassino. Ha provato a seppellire il suo passato, ma senza sua moglie è perduto”.
Scomparso tutto quello di cui gli importava, John torna alla sua precedente identità. Dal laboratorio in cui restaura libri, dissotterra lo scrigno del suo tesoro abbandonato: armi, monete d’oro e il suo abito emblematico. “In un certo senso è come se avesse nascosto abito e strumenti di lavoro – dice Reeves – pensava che fosse qualcosa a cui non sarebbe mai più ritornato. John ha creduto di essere più forte di quello che è ma in realtà traeva quella forza da sua moglie Helen. L’ho letta come se fosse una di quelle storie di vendetta del Vecchio Testamento. Quando qualcuno prende le cose che ti stanno a cuore, esplode la violenza e John non può contenerla”.
“John Wick pensava di avere tutto sotto controllo, ma quando si gira l’interruttore non si può tornare indietro”
Keanu Reeves