Prima grande giornata di Concorso oggi alla 76. Mostra del Cinema di Venezia. Oltre a Marriage Story di Noah Baumbach, verranno infatti presentati Ad Astra, il film spaziale di James Gray con protagonista Brad Pitt (nel cast del film, dal 26 settembre nei cinema italiani, ci sono anche Tommy Lee Jones, Ruth Negga, Liv Tyler e Donald Sutherland) e The Perfect Candidate di Haifaa Al Mansour.
Ad Astra
Il cosmonauta Roy McBride (Brad Pitt) viaggia fino ai confini estremi del sistema solare per ritrovare il padre scomparso e svelare un mistero che minaccia la sopravvivenza del nostro pianeta. Il suo viaggio porterà alla luce segreti che mettono in dubbio la natura dell’esistenza umana e il nostro ruolo nell’universo.
Il regista James Gray, ha dichiarato:
“Ho trovato una citazione di Arthur C. Clarke, autore di 2001: Odissea Nello Spazio: “Esistono due possibilità: o siamo soli nell’universo, o non lo siamo. Entrambe sono terrificanti”. Allora ho pensato che non avevo mai visto un film su di noi, soli nell’universo. L’idea dei viaggi nello spazio è bella e terrificante al tempo stesso: io sono un grande sostenitore delle esplorazioni spaziali, che però a volte sono semplicemente un modo per fuggire. Questo mi ha trasportato in una dimensione intima: la storia di un padre e di un figlio. Spero che le persone capiscano che dobbiamo apprezzare le esplorazioni e amare la Terra. Bisogna preservare la Terra e i legami umani, a ogni costo“.
The Perfect Candidate
In The Perfect Candidate la candidatura inaspettata di una giovane e determinata dottoressa saudita (Mila Al Zahrani) alle elezioni comunali sconvolge la sua famiglia e la comunità locale, che si misura con la difficoltà di accettare la prima candidata donna della città.
Haifaa Al Mansour ha presentato così il suo film:
“The Perfect Candidate è incentrato sulla figura di una dottoressa saudita che, sfidando il sistema patriarcale, si candida alle elezioni del consiglio municipale con l’obiettivo di riparare la strada che conduce all’ospedale dove lavora. Attraverso il suo percorso, voglio mostrare una visione ottimista del ruolo che le donne saudite possono ricoprire nella società unitamente al contributo che possono dare nell’atto di forgiare il proprio destino. Voglio incoraggiare le donne saudite a cogliere un’opportunità e a liberarsi dal sistema che ci ha deliberatamente ostacolato così a lungo. Il cambiamento deve necessariamente essere sostenuto e guidato dalle persone che hanno particolarmente bisogno di miglioramenti e di maggiore mobilità nella vita quotidiana. Il significato sottinteso del film ruota attorno alla necessità di celebrare e rendere omaggio alle nostre profonde tradizioni culturali e artistiche e di lasciare che esse guidino gli sforzi necessari a promuovere il processo di sviluppo e di modernizzazione del Paese“.
“Tutte le manifestazioni artistiche pubbliche sono state proibite nella fase moderna di sviluppo del Paese. Ma con la riapertura di sale da concerto, cinema e gallerie d’arte in tutto il Regno, è importante volgere nuovamente lo sguardo alla ricca storia artistica che abbiamo quasi perduto. Esiste musica bellissima e un ricco patrimonio di immagini che dobbiamo riportare in vita, restaurare e rafforzare all’interno della nostra società. Con l’apertura dei cinema e il permesso di guidare concesso alle donne del Regno voglio mostrare lo sforzo immenso che il cambiamento reale comporterà. Le donne avranno l’opportunità di contribuire e partecipare a una società che per generazioni intere le ha estromesse. La parte più difficile per le donne ora è guardare oltre le antiquate convenzioni sociali e i modesti obiettivi che si erano prefissate precedentemente, mandare in frantumi i tabù che le attanagliano e decidere di tracciare nuovi percorsi per se stesse e le loro figlie“.