Saranno due i film che verranno presentati in Concorso giovedì 5 settembre alla 76. Mostra Internazionale d’Arti Cinematografiche di Venezia. Si tratta di Gloria Mundi di Robert Guédiguian e di A Herdade di Tiago Guedes. Scopriamoli insieme.
Gloria Mundi di Robert Guédiguian
Gloria Mundi di Robert Guédiguian è un emozionante racconto corale che ha come protagonisti: Ariane Ascaride, Jean-Pierre Darroussin, Gérard Meylan, Anaïs Demoustier, Robinson Stévenin, Lola Naymark. Dopo aver scontato una lunga condanna, Daniel esce di prigione e torna a Marsiglia. Sylvie, la sua ex moglie, l’ha avvertito che è diventato nonno: Mathilda, la loro figlia, ha infatti dato alla luce Gloria. Il tempo è passato, e ognuno si è fatto o rifatto una vita. Andando a conoscere la bambina, Daniel scopre una famiglia che lotta in ogni modo per restare in piedi: quando un colpo del destino spezza questo fragile equilibrio Daniel farà di tutto per aiutarla.
Robert Guédiguain ha spiegato: “per parafrasare Marx, ovunque regni, il neocapitalismo ha schiacciato relazioni fraterne, amichevoli e solidali, e non ha lasciato altro legame tra le persone se non il freddo interesse e il denaro, annegando tutti i nostri sogni nelle gelide acque del calcolo egoistico. È ciò che questo racconto sociale vuol mostrare attraverso la storia di una famiglia fragile come un castello di carte. Ho sempre pensato che il cinema dovrebbe commuoverci, a volte presentandoci un esempio del mondo come potrebbe essere, altre mostrandoci il mondo così com’è…In breve, abbiamo bisogno sia di commedie che di tragedie per continuare a mettere in discussione il nostro stile di vita… E dobbiamo continuare a interrogarci più che mai in questi tempi difficili, per non soccombere all’illusione che ci sia qualcosa di naturale nella società in cui viviamo”.
A Herdade di Tiago Guedes
Il film racconta la storia di una famiglia portoghese che possiede una delle più grandi proprietà fondiarie d’Europa sulla riva meridionale del fiume Tago. A Herdade scava nei segreti della loro proprietà, rappresentando le vicende storiche, politiche, economiche e sociali del Portogallo a partire dagli anni Quaranta, passando per la Rivoluzione dei garofani fino ad arrivare ai nostri giorni. Tiago Guedes ha raccontato: “la ‘herdade’, che ha origine dal latino ‘hereditas’, è in questo film un regno dominato da un uomo carismatico e progressista, in un Paese sottoposto a una dittatura fascista. Il luogo funge da metafora di tutto ciò che accade al nostro straordinario protagonista. Sia la proprietà che l’uomo, entrambi inizialmente grandiosi, con il passare del tempo sono inevitabilmente destinati a scontrarsi con i venti del cambiamento, a rivelare le imperfezioni, le zone grigie, e a crollare. Lungo tutto il corso della vita, le scelte che facciamo ci definiscono, ma portiamo con noi qualcosa che non riusciamo a percepire né a controllare. Qualcosa che è nato con noi, che abbiamo ereditato. Questo film ci racconta delle inevitabili connessioni che ci definiscono e ci condizionano“.