Luca Guadagnino riabbraccia Timothée Chalamet, l’attore statunitense che sarà il protagonista di Bones And All, il nuovo film del regista italiano presentato in Concorso alla 79. Mostra del Cinema di Venezia che dal 23 novembre sarà al cinema. La pellicola – che nel cast oltre a Chalamet (che cinque anni fa il regista diresse nel cult Chiamami Col Tuo Nome), vede nel cast anche Taylor Russell, Mark Rylance, André Holland, Chloë Sevigny, Jessica Harper, David Gordon Green, Michael Stuhlbarg e Jake Horowitz – è un adattamento dell’omonimo romanzo di Camille DeAngelis (edito in Italia con il titolo Fino All’Osso da Panini Books).
Il film
Il primo amore sboccia tra Maren (Taylor Russell), una ragazza che sta imparando a sopravvivere ai margini della società, e Lee (Timothée Chalamet), un vagabondo dai sentimenti profondi. I due si incontrano e intraprendono un’odissea lunga mille miglia che li porterà attraverso le strade secondarie, i passaggi segreti e le botole dell’America di Ronald Reagan. A dispetto degli sforzi profusi, tutte le strade riconducono al loro terrificante passato e a un’ultima battaglia che determinerà se il loro amore potrà sopravvivere alla loro alterità.
Il romanzo
Il romanzo di Camille DeAngelis sui cannibali adolescenti, Bones and All, ha vinto un Alex Award nel 2016. La trama affronta questioni come il femminismo, la solitudine e il disprezzo di sé e il problema morale del consumo di carne. Riguardo alla protagonista femminile, nel libro si legge: “Sin da bambina, ogni volta che qualcuno le dimostra un po’ troppo il proprio affetto Maren è sopraffatta dalla voglia di divorarlo, letteralmente. Che genere di futuro può avere di fronte a sé? Inquietante, emozionante, surreale, la vita di Maren è come una favola in cui la protagonista non è una principessa ma l’orco cattivo“.
Luca Guadagnino racconta…
“Bones and All è un film il cui DNA è tanto statunitense quanto italiano e sarà emozionante vedere come il pubblico si rifletterà in questa storia di assoluti e (im)possibilità. C’è qualcosa nei diseredati, in coloro che vivono ai margini della società che mi attira e commuove. Amo questi personaggi. Il cuore del film batte teneramente e affettuosamente nei loro confronti. Mi interessano i loro viaggi emotivi. Voglio vedere dove si aprono le possibilità per loro, intrappolati come sono nelle impossibilità che devono fronteggiare. Vedo questo film come una meditazione su chi siamo e come possiamo superare quello che sentiamo, soprattutto se si tratta di qualcosa che non riusciamo a controllare. Infine, e soprattutto, quando riusciremo a ritrovarci nello sguardo dell’altro?”.