Oltre a L’Immensità di Emanuele Crialese, oggi in Concorso alla 79. Mostra del Cinema di Venezia ci saranno altre due pellicole: The Whale, il film – tratto dall’omonima opera teatrale di Samuel D. Hunter – diretto da Darren Aronofsky con protagonisti Brendan Fraser e Sadie Sink, e I Figli Degli Altri di Rebecca Zlotowski (dal 22 settembre al cinema) che invece nel cast ha visto impegnati, tra gli altri, Virginie Efira, Roschdy Zem e Chiara Mastroianni.
The Whale
Charlie (un irriconoscibile Brendan Fraser) è un solitario insegnante inglese affetto da una grave forma di obesità cerca di riallacciare i rapporti con la figlia adolescente Ellie (Sadie Sink), con la quale ha perso i contatti, per un’ultima possibilità di redenzione.
Darren Aronofsky racconta…
“Il cinema può metterci in contatto con gli altri, indipendentemente da quanto possano apparirci diversi in superficie. Le persone che lottano con l’obesità sono spesso giudicate, respinte ed etichettate. Quando otto anni fa ho visto lo spettacolo di Sam Hunter, mi sono meravigliato della profondità dei suoi personaggi, soprattutto di Charlie, e mi è venuta l’ispirazione di usare il grande schermo per mettere il pubblico nei panni di Charlie, per immergermi nei suoi pensieri più profondi, nei suoi rimpianti e nelle sue speranze. Ma dove avrei trovato il mio Charlie? Avevo bisogno di un grande talento che potesse risplendere attraverso il trucco, un attore con un cuore immenso e un’anima pura. Non appena incontrai Brendan, capii immediatamente che avevo trovato il mio protagonista. In lui vi è qualcosa di ineffabile che dà vita al personaggio e ci trasporta – mente e cuore – in ciò che avrebbe potuto essere inconoscibile”.
I Figli Degli Altri
Rachel (Virginie Efira) è una donna di quarant’anni, senza figli. Ama la sua vita: gli studenti del liceo in cui insegna, gli amici, il suo ex, le lezioni di chitarra. Quando si innamora di Ali (Roschdy Zem), stringe un legame profondo anche con Leila, la figlia di quattro anni dell’uomo. Le rimbocca le coperte prima di dormire, se ne prende cura, le vuole bene come se fosse sua. Ma amare i figli degli altri è un grosso rischio.
Rebecca Zlotowski racconta…
“Una quarantenne senza figli si innamora di un padre single. Mentre cerca di trovare spazio nella famiglia dell’uomo, incomincia a sentire il desiderio di avere una famiglia sua. Ma, da personaggio tradizionalmente in secondo piano, se non semplice comparsa, è costretta a scomparire con la fine della storia d’amore. Perché una donna simile, che vive un’esperienza apparentemente comune – e che io stessa ho vissuto – non è mai stata protagonista di un film? Con I Figli Degli Altri ho girato il film che avrei voluto vedere al cinema, pensando che anche altri potrebbero avere lo stesso desiderio”.