“Il piacere è semplicissimo, fin quando non decidiamo di complicarlo. Mio padre la chiama maturità” . Queste le parole di Vincent Cassel – che oggi compie 50 anni – nel ruolo di Otto Gross in A Dengerous Method, un outcast che predica e pratica la libertà di ogni pulsione, anche quella più istintiva, andando contro la morale, la monogamia, tanto da invogliare il borghese Dottor Jung a tradire la moglie.
Nel film di David Cronemberg, è lo stesso psicologo a descrivere la sua personalità: “è estremamente seducente, sicuro di aver ragione e ossessivamente nevrotico. Pericoloso, in poche parole”. Una definizione che ben si addice all’attore francese, se pensiamo ai diversi ruoli che ha interpretato: uomo spesso infedele, amante dei vizi più che delle virtù, circondato da donne bellissime, quasi sempre caratterizzato da una bellezza ammaliante.
Fino a qualche anno fa si poteva parlare di “bad boy”, ma non è più quel ragazzino di Sulle Mie Labbra, con capelli lunghi e baffi, anzi: di strada ne ha fatta tanta e ha un curriculum di tutto rispetto. Ex di Monica Bellucci, conosciuti sul set de L’Appartamento (1996) e sposati nel 1999, Vincent Cassel compie ben cinquant’anni e mantiene intatto, o forse, solo più pronunciato, il suo fascino. Per i più non è classicamente bello, ma la sua personalità, l’ironia del ghigno e soprattutto i tratti cupi che lo caratterizzano, lo rendono magnetico. Impossibile resistergli.
Per Matteo Garrone, nello straordinario Il Racconto dei Racconti, Vincent Cassel è il Re di Roccaforte dedito ai piaceri, le cui voglie e capricci devono essere compiaciute per trovare soddisfazione. Quasi animalesco, sia nell’aspetto che nelle movenze, lo vediamo andare a caccia della bellezza e della carne giovane, è un uomo schiavo del sesso, capace di eccitarsi anche solo per un ditino che passa nella fessura di una porta.
Passionale, esigente, estremo è il coreografo Thomas Leroy che Cassel interpreta ne Il Cigno Nero. Per il grande balletto, sceglie Nina per l’eccezionale interpretazione teatrale (Natalie Portman). Il maestro sprona l’allieva a lasciarsi andare alle emozioni, senza seguire necessariamente la disciplina per sorprendere “se stessi e chi guarda”. Il bacio tra Vincent e Natalie è violento, estremo, contro le regole. Solo il morso di lei distoglierà le sue labbra da quelle della ballerina in modo inaspettato.
Nel controverso Partisan, è, invece, leader e patriarca senza autorità biologica, di ragazzini da “formare” ed educare secondo principi criminali. Quella che gestisce è una piccola comunità in un villaggio isolato. In bilico tra amore e violenza, lo vediamo crescere giovani vite secondo l’insegnamento: “preferite essere colpiti o colpire per primi?”. Le madri della comunità lo adorano, e lui si lascia sommergere da loro. Qui, l’attore francese ha incarnato la fragilità della psiche maschile: il potere facile, la violenza per ottenere il predominio, un’ossessione estrema per le regole, per proteggere, senza amore.
Mon Roi – Il Mio Re, si riferisce proprio a lui: Vincent Cassel, nei panni di Georgio, uno chef amante non sono della cucina ma anche del divertimento e delle belle donne. Nel film si auto-definisce “il Re degli str***i”, in amore e nella vita – aggiungiamo noi-. Il plot è incentrato sulla storia d’amore che vive con Tony (Emmanuelle Bercot). Tutto ha inizio nel migliore dei modi, si vedono i primi momenti classici di una coppia, fatti di intesa e travolgente passione. L’attrazione è il filo su cui reggerà la relazione che naufragherà con amarezza. Qui Vincent gioca a fare il bello e maledetto, seduttore e conquistatore, galante e persuasivo per i propri obiettivi. Il pubblico femminile ne viene inevitabilmente attratto.
Un Momento di Follia è invece l’ultima commedia sentimentale francese che vede Vincent Cassel nei panni di un padre quarantenne che, cedendo alla tentazione, consuma una notte di passione con la giovanissima figlia – follemente innamorata di lui – del suo migliore amico, sotto la luna piena di una calda estate. Il regista Jean-Francois Richet mette davanti alla camera il tema della fiducia, sia in famiglia che in amicizia. La rappresentazione, però, non è tragica ma leggera, morbida, divertente.
Rimane un fatto chiaro: che l’attore francese accoglie consenso tra il pubblico femminile di ogni età. E che forse, Vincent Cassel, almeno al cinema, non ha raggiunto l’età della “maturità” nonostante i suoi cinquant’anni.
Selene Oliva