Dopo essere stato presentato in Concorso l’anno scorso alla 76esima Mostra del Cinema di Venezia, giovedì 24 settembre arriva finalmente nei nostri cinema Waiting For The Barbarians, il film diretto da Ciro Guerra basato sul pluripremiato omonimo romanzo –Aspettando i Barbari – dell’autore Premio Nobel J. M. Coetzee (che ne firma anche la sceneggiatura). Il film, che racconta la storia della crisi di coscienza di un Magistrato che si ribella al regime, vede all’opera un cast stellare: Johnny Depp, Mark Rylance, Robert Pattinson, Gana Bayarsaikhan e Greta Scacchi.
Il film
Un Magistrato (Mark Rylance), amministratore di un isolato avamposto di frontiera al confine di un impero senza nome, aspetta con impazienza la tranquillità della pensione, fino all’arrivo del Colonnerllo Joll (Johnny Depp). Incaricato di riferire sulle attività dei “barbari” e sulla sicurezza al confine, JOLL conduce una serie di spietati interrogatori. Il trattamento dei “barbari” per mano del colonnello e la tortura di una giovane donna “barbara” spingono il magistrato a una crisi di coscienza che lo porterà a compiere un atto di ribellione donchisciottesco.
Ciro Guerra racconta…
“Quando abbiamo incominciato a lavorare all’adattamento del romanzo di J.M. Coetzee, pensavo che la vicenda fosse ambientata in un mondo e in un’epoca lontani. Tuttavia, durante le riprese del film, la distanza nel tempo e nello spazio si è è progressivamente ridotta e ora che il progetto è concluso, la trama si è trasformata in una storia sulla contemporaneità“.
Il produttore Andrea Iervolino racconta…
“Ho letto Waiting for the Barbarians quindici anni fa e ho capito subito che dovevo realizzarne una trasposizione cinematografica. Da allora ho girato diverse pellicole, ma sempre con la fastidiosa sensazione di camminare sull’acqua, che ciò che avevo da dire fosse incompleto, fino a quando il Magistrato, di nuovo al comando del remoto avamposto al confine del deserto, non avesse calmato i cittadini terrorizzati e avesse capito, con la certezza dell’uomo che ha provato ogni sofferenza, che non c’è nulla da temere“.