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Wild Nights With Emily Dickinson, l’audace ritratto di una poetessa appassionata

Mercoledì 1 giugno, distribuito da Cineclub Internazionale Distribuzione, uscirà nelle sale Wild Nights With Emily Dickinson, il terzo lungometraggio della cineasta Madeleine Olnek, dedicato a Emily Dickinson, candidato a un Independent Spirit Award nel 2020 e uscito negli Stati Uniti nel 2019. La pellicola, che si basa sulle lettere segrete della grande poetessa americana di metà Ottocento (pubblicate in Italia da Einaudi), sarà proiettata in anteprima il 31 maggio a Palermo al Sicilia Queer filmfest (ore 20.30 presso i Cantieri Culturali alla Zisa) alla presenza della regista.

Il film

Emily Dickinson (Molly Shannon) è stata un’autrice prolifica e appassionata, in lotta con un mondo letterario dominato dagli uomini e dal patriarcato. Wild Niights With Emily Dickinson è un ritratto audace e irriverente i cui obiettivi sono chiari da subito: decostruire l’immagine della Dickinson, considerata una donna sentimentalmente fredda e reclusa, triste e solitaria che ha accompagnato la maggior parte delle biografie della poetessa, far emergere il grande amore da lei vissuto con un’altra donna (la cognata Susan, interpretata da Susan Ziegler), e far riflettere attraverso l’ironia su come la storia delle donne – nell’editoria come in molti altri ambiti – sia stata nel tempo riscritta, spesso sulla base di un retaggio patriarcale che non ammette per loro un reale protagonismo.

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Madeleine Olnek racconta…

“Un giorno, leggendo un articolo del The New York Times, ho scoperto quanto le ricerche scientifiche più avanzate abbiano permesso di scoprire nuove sfaccettature o verità di importanti figure storiche. Nell’articolo si citava anche l’iconica poetessa americana Emily Dickinson, spiegando come nuove tecnologie avessero permesso di restaurare le lettere originali che aveva scritto, tutte dedicate a una donna chiamata “Sue”, con cui Emily aveva avuto una lunga storia d’amore. Sono rimasta scioccata da questa scoperta, dal momento che la poetessa era sempre stata presentata come una donna sola, reclusa, triste e senza amore. Un articolo spiegava che la pubblicazione postuma delle sue poesie era stata fatta dall’amante di suo fratello… era quindi una storia completamente diversa da tutto quello che avessi mai letto o saputo su di lei fino a quel momento. Mi interessava raccontare sia la sua storia di donna innamorata, sia la sua storia di scrittrice di poesie piene di amore, gioia e passione. Il film è una commedia drammatica, con tocchi di humor e parti più serie. Questo è stato per me l’unico modo di rendere giustizia alla voce e alla storia di Emily Dickinson”.

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Molly Shannon racconta…

“Ero interessata a interpretare questa poetessa in un modo in cui nessuno l’aveva mai raccontata prima. La maggior parte delle persone conoscono la versione di Emily Dickinson per come è stata tramandata: una vittima paurosa, che non voleva far conoscere la sua voce e la sua arte. Quello che ha fatto Madeleine Olnek con questo film è raccontare la verità sulla sua vita”.

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