Basato sulla vera storia di Richard Williams, il papà delle leggendarie tenniste Serena e Venus, giovedì 13 gennaio arriva al cinema Una Famiglia Vincente – King Richard, il film diretto da Reinaldo Marcus Green con grande protagonista Will Smith. Il film segue il sogno di una famiglia la cui incrollabile determinazione e la ferrea convinzione alla fine consegneranno due delle più grandi leggende dello sport del mondo.
Il film
Armato di una visione chiara e di un ambizioso piano di carriera di 78 pagine, Richard Williams (Will Smith) è determinato a far entrare le figlie Venus (Saniyya Sidney) e Serena (Demi Singleton) nella storia. Allenandosi sui campi da tennis abbandonati di Compton, in California – sotto la pioggia o il sole – le ragazze sono plasmate dall’impegno inflessibile del padre e dalla prospettiva più equilibrata e la forte intuizione della madre, sfidando ogni probabilità e ogni aspettativa apparentemente insormontabile.
Una storia di fede e amore
Per la star e produttore del film Will Smith, questo “non è un film sul tennis ma un film su una famiglia, sulla fede, sull’amore e sul trionfo”. Quello raccontato, per l’attore, è “un sogno impossibile: ci sono cose che facciamo solo se ci sembrano possibili, se crediamo di potercela fare. La storia di Richard e di questa famiglia è in gran parte il sogno americano. Ci sono pochissimi paesi sulla terra in cui Venus e Serena avrebbero potuto sfondare. Fondamentalmente, il film evidenzia il desiderio di voler superare noi stessi, anche se a volte le circostanze potrebbero impedircelo; spetta quindi alla nostra forza d’animo sopraffarle. È l’appagamento di un desiderio per tutti noi”.
Una famiglia unita
Il regista Reinaldo Marcus Green ha sottolineato l’importanza delle dinamiche familiari per raggiungere insieme la realizzazione di quel sogno: “È molto chiaro che questa storia è davvero un affare di famiglia. Quando ho incontrato le sorelle Williams, mi hanno parlato della loro mamma, Oracene, che faceva doppi turni lavorativi per mettere il cibo in tavola. Richard svolgeva molti lavori. E tutte le sorelle, Isha, Lyndrea, Tunde, erano sui campi da tennis con Venus e Serena: raccoglievano le palline, appendevano cartelloni e le sostenevano dopo la scuola, fino allo spegnimento delle luci. Le sorelle maggiori si prendevano cura delle più piccole, e l’ho trovata una storia straordinaria, che doveva necessariamente farsi strada nella sceneggiatura e sullo schermo”.
Will Smith non ha mai considerato la storia della famiglia Williams come una che si occupa di superare le sfide o scalare i muri delle circostanze: “non credo che siano mai stati intrappolati – spiega l’attore – perché le loro menti erano libere. E quella era una parte importante della loro fede e una parte importante della fiducia in sé stessi. Quindi, non c’è mai stata la sensazione di essere intrappolati in qualcosa di diverso dalla loro capacità di impegnarsi, lavorare sodo e amarsi l’un l’altro. Quel sistema di credenze è potente e selvaggiamente produttivo. È impossibile bloccare uno spirito del genere”. Per Smith quella raccontata nella pellicola è “una famiglia unita verso uno scopo: questo ha dato loro la fiducia in quello che stavano facendo. Prima di tutto Dio, poi la famiglia, l’istruzione e il tennis. Questo è ciò che penso sia stato così speciale e così solido per il loro percorso”.
Una previsione azzeccata
Quando nel 1999, le Williams si affrontarono in finale al Lipton (ora Miami Open), il padre era lì con le due figlie, e tutti lo guardavano con opinioni ampiamente contrastanti. Durante la finale, dalla tribuna ha mostrato un cartello con scritto: “Ve l’avevo detto!” Alla fine, tutto ciò che ha detto e predetto si è avverato. A tal proposito, Will Smith spiega: “Richard aveva profetizzato tutto: dopo aver visto una partita di tennis in cui Virginia Ruzici aveva vinto un premio di 40.000 dollari, due anni prima della nascita delle ragazze, Richard aveva già scritto i piani per la loro intera carriera“. Per calarsi nel personaggio, Smith ha cercato più di una semplice somiglianza con l’uomo: “Stavo cercando di seguire gli stessi passi di Richard. Non sapeva nulla sul tennis. Lui e Oracene hanno imparato da autodidatti le nozioni sul tennis nei due anni antecedenti la nascita di Venus, e lo hanno fatto insieme. Come una famiglia. E ogni singolo passo del cammino, era nuovo. Tutto per loro era assolutamente nuovo, e Richard si considerava un atleta di prim’ordine. Ed era convinto che avrebbero potuto diventare dei professionisti all’epoca. Ha vissuto tale desiderio indirettamente attraverso le sue figlie. Ma prima di viverlo da genitore, lo ha vissuto come un bambino: imparando”.
“Se fallisci nella pianificazione, stai pianificando il tuo fallimento”
Richard Williams